c'è del modernismo in bowie
futurismo remoto
20 maggio 2013
violenza in tv
Michael Mann, Nemico Pubblico (Public Enemies, 2009)
le scene notturne di michel mann sono le migliori, ma il film è tutto in soggettiva camera a mano tipo videogame, e somiglia troppo a Heat. sorprendentemente bruttino.
★ ★
José Padilha, Tropa de Elite (2008)
fin troppo efficace
19 maggio 2013
14 maggio 2013
tuareg rock
Bombino, Nomad (2013)
il chitarrista tuareg bombino viene invitato nello studio di nashville del frontman dei black keys dan auerbach, e questo è il risultato. mi piace.
il chitarrista tuareg bombino viene invitato nello studio di nashville del frontman dei black keys dan auerbach, e questo è il risultato. mi piace.
jsf
Jonathan Safran Foer, Ogni cosa è illuminata (Everything is Illuminated, 2002)
★★★★
È con devozione senza fine che noi, Joseph e Sarah L, ci riuniamo nel vincolo indistruttibile del matrimonio promettendoci amore fino alla morte, con l'intesa che le stelle sono chiodi d'argento nel cielo a prescindere dall'esistenza di un letto del Brod, dalla temperatura di tale letto (ammesso che esista), della possibile esistenza di stelle marine sul chissà-sei-esiste letto fluviale, trascurando quei rovesciamenti di succo d'uva che potrebbero essere stati accidentali o non esserlo, convenendo di dimenticare che Joseph giocava a palla-bastone con i suoi amici dopo avere promesso di aiutare Sarah a infilare l'ago per la trapunta che stava cucendo, e che Sarah avrebbe dovuto dare la trapunta a Joseph e non al suo amichetto, dichiarando irrisori taluni dettagli sulla storia del carro di Trachim, come ad esempio se fu Chana o Annah la prima che adocchiò gli strani affioramenti, ignorando la semplice realtà che Joseph russa come un maiale, e neanche dormire accosto a Sarah è un giulebbe. Sorvolando su certe tendenze di entrambe le parti a guardare troppo a lungo le persone del sesso opposto, non prendendosela troppo se Joseph è così disordinato che lascia i vestiti ovunque lo punga l'estro di spogliarsi, aspettandosi che sia Sarah a raccoglierli, pulirli e riporli al loro posto come avrebbe dovuto fare lui, o se Sarah deve essere una così cazzuta stracciacoglioni sulle questioni più futili, ad esempio su come va srotolata la carta igienica, o se la cena tarda dieci minuti rispetto all'orario previsto perché, diciamola, è Joseph che cambia la carta igienica e mette la cena in tavola, evitando di discutere se la barbabietola sia ortaggio migliore della verza, accantonando il problema di essere babbei cronicamente irragionevoli, tentando di cancellare il ricordo di un roseto stecchito da tempo che uno di mia conoscenza avrebbe dovuto ricordarsi di innaffiare quando sua moglie andava in visita alla famiglia a Rovno, accettando il compromesso di ciò che siamo stati, di ciò che siamo, e di ciò che probabilmente saremo… e che possiamo vivere in amore e salute incrollabili, amen.
(p. 249)
★★★★
È con devozione senza fine che noi, Joseph e Sarah L, ci riuniamo nel vincolo indistruttibile del matrimonio promettendoci amore fino alla morte, con l'intesa che le stelle sono chiodi d'argento nel cielo a prescindere dall'esistenza di un letto del Brod, dalla temperatura di tale letto (ammesso che esista), della possibile esistenza di stelle marine sul chissà-sei-esiste letto fluviale, trascurando quei rovesciamenti di succo d'uva che potrebbero essere stati accidentali o non esserlo, convenendo di dimenticare che Joseph giocava a palla-bastone con i suoi amici dopo avere promesso di aiutare Sarah a infilare l'ago per la trapunta che stava cucendo, e che Sarah avrebbe dovuto dare la trapunta a Joseph e non al suo amichetto, dichiarando irrisori taluni dettagli sulla storia del carro di Trachim, come ad esempio se fu Chana o Annah la prima che adocchiò gli strani affioramenti, ignorando la semplice realtà che Joseph russa come un maiale, e neanche dormire accosto a Sarah è un giulebbe. Sorvolando su certe tendenze di entrambe le parti a guardare troppo a lungo le persone del sesso opposto, non prendendosela troppo se Joseph è così disordinato che lascia i vestiti ovunque lo punga l'estro di spogliarsi, aspettandosi che sia Sarah a raccoglierli, pulirli e riporli al loro posto come avrebbe dovuto fare lui, o se Sarah deve essere una così cazzuta stracciacoglioni sulle questioni più futili, ad esempio su come va srotolata la carta igienica, o se la cena tarda dieci minuti rispetto all'orario previsto perché, diciamola, è Joseph che cambia la carta igienica e mette la cena in tavola, evitando di discutere se la barbabietola sia ortaggio migliore della verza, accantonando il problema di essere babbei cronicamente irragionevoli, tentando di cancellare il ricordo di un roseto stecchito da tempo che uno di mia conoscenza avrebbe dovuto ricordarsi di innaffiare quando sua moglie andava in visita alla famiglia a Rovno, accettando il compromesso di ciò che siamo stati, di ciò che siamo, e di ciò che probabilmente saremo… e che possiamo vivere in amore e salute incrollabili, amen.(p. 249)
09 maggio 2013
07 maggio 2013
06 maggio 2013
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