31 marzo 2011

Tobacco, Maniac Meat (10)
synth music
come bonaparte ma per nulla divertenti
figli di beck, che appare in una canzone
cmd+canc
Assalti Frontali, Profondo rosso (11)
mi piace. mi dissocio ma mi piace
★ ★ ★





 



 


Shed, The Traveller (10)
seghine minimal
cmd+canc


ma io dico, è mai possibile che la warp pubblichi o anche solo distribuisca sta roba!?


The Twilight Singers, Dynamite Steps (11)
ballate crepuscolari, conferma di dulli e soci
★ ★ ★

p.s.: nessun riferimento alla merda dei vampiri, che è successiva alla nascita del gruppo

nirvana/2

Verdena, Wow (11)
dal punto di vista compositivo non ci sono novità - solite ballate sofferte, nessuna evo/involuzione. non mi ricorderò di questo album per le sue canzoni.
ciò che sorprende è lo strepitoso suono pieno vibrante valvolare pastoso. questo sì che fa esclamare: wowww...
★ ★ ★ ☆

nirvana/1

Colin Stetson, New History Warfare Vol. 2: Judges (11)
jazz d'avanguardia
solo horn composition
respirazione circolare che libera atmosfere circolari e avvolgenti, nuovi ambienti, nuove dimensioni abitative, nuovi mondi affascinanti.
bellissimo
★ ★ ★ ★



 
   New History Warfare Vol. 2: Judges - COLIN STETSON by Constellation Records
TINDERSTICKS - Claire Denis Film Scores BOX SET PREVIEW by Constellation Records

25 marzo 2011

C. Eastwood, Changeling (08)

in tv.
mi tocca dire una banalità: non riesco a credere che l'abbia girato eastwood. angelina jolie al suo peggio.

B. Springsteen, The Promise : The Darkness On The Edge Of Town Story (10)

non sono un feticista dei supporti musicali: sono musicodipendente, ma non sento nostalgia di cd e dvd; li ho facilmente rimpiazzati con file digitali.
pubblicazioni del genere però meritano ancora un posto nel mercato.
l'album rimasterizzato (cd 1) + 2 cd inediti outtakes e demo + il documentario sul making of delle registrazioni (dvd 1) + l'album in sequenza a porte chiuse al Paramount Theatre, Asbury Park, NJ (e non dico altro) anno 2009 + live e video delle prove a Holmdel, NJ (dvd 2) + concerto completo a houston 1978 (dvd 3 - domanda da ignorante, ma un filmato del 1978 come fa a essere in dolby surround...).
soprattutto, il cofanetto è una fedele e fantasmagorica riproduzione del quaderno su cui Springsteen si appuntava i testi delle canzoni, le scalette e quant'altro ci sta negli oltre 70 brani che compongono il pianeta Darkness. spirale compresa.
a me questo oggetto emoziona, perché è evocativo. così come non lo era il cofanetto dedicato ai nirvana, perché non sono sopravvissuti abbastanza da avere una storia remota.
la musica di oggi 2011 riesce ancora a emozionarmi, ma per farlo devo essere molto selettivo. se per raggiungere lo scopo devo essere di tanto in tanto nostalgico allora va bene.
chissà se faranno la stessa cosa anche per gli album successivi.


16 marzo 2011

cosa fare a milano quando piove

Triennale 

Incroci
ATM negli scatti di Gianni Berengo Gardin


INTOLERANCE ZERO
fotografie di Donata Pizzi

Made in Africa
Trame, colori e forme di un continente

14 marzo 2011

Bob Corn
The Watermelon Dream
(11)
(istriming)

03.04 milano @ magnolia

istriming su soundcloud
J Mascis - Several Shades of Why

13 marzo 2011

12 marzo 2011

comaneci live @ la scighera

ma solo alla fine però

11 marzo 2011

Four Tet / Daphni
Pinnacles / Ye Ye

Four Tet and Daphni (aka Caribou / Dan Snaith). Split 12"







Pinnacles by Four Tet

Daphni - Ye Ye by Caribouband

mogwai

Hardcore Will Never Die, But You Will (11)
impercettibile costante evoluzione
*** Attenzione: di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***
Disse che l'aveva trovato: voleva uccidere il lupo. Ma il lupo non morì mai. Doveva mordersi nella sua pelle. perché stava pensando, disse la foresta, stava pensando un modo per farlo guarire quel povero leone








live @ alcatraz milano
relazioni diplomatiche a pranzo, giornata lunga, macchina, multa, alcatraz
sul palco come benvenuto un tizio triste con chitarra acustica
poretti
inizio scolastico ostico procrastico, poi avvolgono
i mogwai sono una lunga strada che non porta da nessuna parte
bello, nonostante tutto
1h 40' tutto compreso
adesso posso riposare in pace



09 marzo 2011

brasil

(foto qui)

27 nov - giorno 1
partENSA malpENSA TAP airbus A330 10 ore di volo per soli 3 fusi orari si va in diagonale come col risiko. a san paolo arriviamo in ritardo + controlli (cazzo serve il metal detector e sequestrare l'acqua che scendiamo dall'aereo) perdiamo il transfer per manaus l'aereo della sera è pieno ci facciamo cambiare il biglietto. adesso dobbiamo andare a brasilia (1.000 km, 2h volo) poi manaus (altri 1.000 km). arriveremo stasera alle 23. compagni di viaggio: s. + f. sono di lodi (coincidenza), g. (mio futuro compagno di stanza) di sassari (più o meno). ritardo, piccola disavventura che condividiamo con una coppia di francesi anche loro diretti a m. nel frattempo iniziato Corpi da reato di ellroy. mucchio di ritagli di racconti, scarti, lavori preparatori per romanzi. nonostante tutto el roi c'è (★★★).

28 nov - giorno 2
il 28 notte finalmente a manaus distrutti dopo 30 ore di pendolarismo aereo milano -> lisbona -> san paolo ??? -> brasilia ??? -> manaus. albergo hotel dez de julho (.com) molto spartano 40 rs/testa (o a camera?) colaz compresa. il tizio che ci è venuto a prendere ci aveva proposto di andare direttamente a silves 300 km lui dice tre ore e mezza in realtà ce ne vogliono 5 ore l'abbiamo mandato affanculo non c'è l'accompagnatore ufficiale è malato ci accompagna un altro (in realtà non è vero, ci accompagna un pilota tipo rally con una meriva MA marchiata chevrolet).

29 nov - giorno 3
lunedì mattina colazione all'albergo non male giro a manaus interessante il teatro amazonas (dove inizia fitzcarraldo) e il porto galleggiante il resto un po' anonimo.
11.20 incominciamo il viaggio in macchina per silves dopo 2 h e mezza ci fermiamo poi altrettanto e arriviamo a una piccola chiatta per attraversare l'urubu, un affluente del rio delle amazzoni che si allarga a lago e in mezzo ce sta sta isoletta.
arriviamo alla pousada aldeia dos lagos posto molto bello vicino alla riva del fiume ben tenuto la prima impressione davvero ottima progetto riuscito con il sostegno della comunità europea, il wwf e il consolato austriaco, ospitano turisti, anzi visitatori, per far conoscere la foresta le sue peculiarità il suo ecosistema e la sua importanza, coinvolgendo e creando un circolo virtuoso.
[in brasile mi sembra di parlare sempre col gabibbo hanno tutti l'accento genovese, da un momento all'altro mi aspetto di sentire: "Belandi, qui l'agua è fría"]
visto che ci sIAMO incomincIAMO con un giro col motoscafo incontro con due tipi di delfini di acqua dolce, grigio e rosa, e un alligatore. passeggiata nel paese e il genovese mostra un paio di tarantole. qui si capisce subito che il posto è sì bellissimo ma c'è pieno di bestie tipo scarrafoni giganti che vengono mangiati dai caribou (?) o simili una via di mezzo tra gli avvoltoi e i tacchini (non sono proprio avvenenti), nell'altra stanza di f. + s. hanno trovato una rana e sul retro un varano. se non fai caso al fatto che potresti morire da un momento all'altro da un animale che sembrerebbe insignificante, questo posto è bellissimo.

30 nov - giorno 4
mattina visita al paese, scuola, biblioteca, le signore che cuciono gli abiti per i bambini che vanno a scuola (febbraio), mototaxi, la chiesa, il fiume basso con una siccità che va avanti da tre mesi. oggi ha tuonato un po' ma le nuvole sono aumentate di poco, non ha piovuto.
pomeriggio gita con la barca, passeggiata a piedi in mezzo ad alligatori delfini pesci iguana mucche cavalli uccelli formiche giganti insetti baracche sull'acqua fino al lago do preto. bello bello. però mi sono quasi scottato. domani rio delle amazzoni. alla sera festa nella piazza del paese dove noi siamo guest star. fortunatamente non dobbiamo né cantare né ballare ce ne stiamo seduti a bere una bbira. vendono torte e altra roba da mangiare per la chiesa, quella cattolica. c'è una discreta concorrenza, ho visto anche la battista, gli avventisti del settimo giorno, il condomblè e altre.

1 dic - giorno 5
il primo di dicembre e sono a 33 °C. mattina gita in barca sul rio delle amazzoni e nella foresta. visita ai produttori di cacao. preso liquore al cacao, dovevo prendere anche la marmellata al cacao. sottobosco molto secco, si vede che non piove da 3 mesi. anche oggi molto tuonare e nuvole cariche per nulla, niente pioggia.
natura all'ennesima potenza, alberi insetti animali che sembrano una cosa più grande dell'essere umano. per fortuna sembra che i brasiliani siano consapevoli di quanto l'uomo stia cercando di prevaricare e devastare la natura e stiano tentando di porvi rimedio. per il brasile e il pianeta c'è forse un futuro. oggi.
pranzo a itapiranga, paesino sul fiume, attraversato da torpedoni di pellegrini che vanno a visitare un santuario dove è apparsa la madonna. tutto il mondo è paese.
compagni di viaggio buoni, nessuno escluso. s. goloso e tranquillo quando non è sotto stress, f. gradevole, g. solo un po' introverso ma va bene per ora, non si è eclissato troppo. i primi 4 giorni sono andati bene ok anche l'apparato digerente e la schiena. devo decidere cosa abbandonare qui per fare posto agli acquisti.
a itapiranga al ristorante c'era una ragazza, decisamente giovane e bellissima, che cullava un bambino, secondo me non suo. forse la più bella da quando sono qui. anch'io ho visto la mia madonna. in questa precisa parte del brasile la popolazione è piuttosto indio, anche se la varietà è ampia. stasera fanno la festa alla cooperativa che gestisce la pousada che ci ospita (cioè, non fanno una festa, devono discutere dell'anniversario della cooperativa - 16 anni - e del matrimonio di un cooperante) quindi niente pappa lì, ce ne andiamo al paesello al ristorante della sorella di vicente (uno dei cooperanti che parla italiano. gli manca l'indice destro. quando si è accorto che gli guardavo un secondo di troppo ha fatto una faccia come si accorgesse solo in quel momento della mancanza) a base di carne asada (buona) e solito: fagioli, pasta, riso, insalata, musica brasiliana in tv, cerveja e guaranà.
è tutto il giorno che giocano a calcio in spiaggia, ieri sera le donne. poi ho visto che giocano a pallamano al coperto e pallavolo. sono molto attivi fisicamente, praticano molto sport e non solo calcio, anche se forse sono una nazione più malata di pallone di noi. a differenza di noi però sono molto attaccati alla nazionale, anche quando perde.
sono un po' indietro con i regali. età media molto bassa figliano prestissimo, ubriachi meno di altri posti americolatini pochissimi fumatori. sto rimanendo indietro con delillo (iniziato da poco).
nella preforesta di oggi mi sono ritrovato in mano uno scorpione microscopico. conferma della sensazione di imminente pericolo, costante. domenica a quanto pare si fa il bagno nell'amazzonia. speramobbene.
Don DeLillo, Great Jones Street. gli americani che scrivono di rock sono come gli italiani che parlano di calcio: bisogna essere bravi per non annoiare e ripetersi. l'idea in fondo è buona ma per quello che ho letto ci sono un po' di forzature, già dall'inizio gira su se stesso. vedremo.

2 dic - giorno 6
giornata al labirinto. risaliamo la corrente dell'urubu. si chiama labirinto perché a un certo punto il fiume si abbassa di livello, si formano canali e sei costretto a girarci in mezzo per non finire in una secca. ci sono diverse lingue d'acqua, il periodo di siccità non aiuta il livello d'acqua è talmente basso che in poche mosse ci ritroviamo a scendere continuamente dalla barca per alleggerirla e spingerla. per fortuna il sole non martella più di tanto, la mattina ha piovuto e le nuvole hanno vegliato su di noi tutta la giornata. ovviamente a mano a mano che entravamo nella foresta, essendo pluviale l'umidità aumenta, dopo pranzo addentrandoci ulteriormente ha cominciato a scrosciare deciso. abbiamo mangiato in una casa di villeggiatura in mezzo alla foresta, quindi assieme a insettoni condor altri uccelli, tra piccole piantagioni di manioca ananas mango, con serpenti che però non si vedono ecc. pranzo con riso carne pesce e verdura e banane cotti sulla griglia e stesi su foglione/piatti/tovaglie. il tutto sciacquato nell'acqua stagna del fiume. mah... va bene che poi si cuoce sul fuoco, ma spero di non prendere la madre di tutti i cagotti. speriamo nelle dozzine di vaccini fatti. dopo pranzo proseguito sotto l'acqua e raggiunto una costruzione di legno tipo palafitta, una specie di riparo rialzato da dove si gode una vista notevole. siccome pioveva, lì sotto ha trovato riparo un cento piedi (?), una specie di di millepiedi gigante arancione, molto velenoso. "uccide un tapiro solo a tokarlo, state lontani che salta (belandi)." pure. siccome per la prima volta la nostra guida era molto prudente, noi eravamo mooolto preoccupati e guardinghi. una volta liberati dell'ospite (o eravamo noi gli ospiti?) stavamo per tornare alla barca. per scherzo s. mi fa: "guarda sotto l'impermeabile (appeso ad asciugare) se ce n'è nascosto un altro". e c'era. cagatomi addosso l'ho buttato per terra e con un bastone l'ho buttato giù. ho rischiato di essere avvelenato a due ore e mezza di barca dal primo ambulatorio che non sono sicuro avesse l'antidoto per la bestia (se esiste). ci ho messo un po' a indossare di nuovo sta giacca, "certo che qui ostia rischi di morire per un cazzo di insetto gigante"; "per non parlare di tutto il resto: a dar retta alla guida, potrebbe sbucare da ogni pietra o cespuglio il pesce elettrico, l'alligatore testa di pietra, il cobra corallo e tutta la sua cazzo di famiglia". ma ne vale la pena, perché è la cosa più bella passare attraverso la foresta. ritorno alla barca, navigazione nella foresta, labirinto, secche, barca spinta, casa base. domani ancora barca + pesca piranha. speramobbene, a me la pesca è sempre sembrato uno sport (?) del cazzo. oggi niente bagno perché pioveva, ma non so se l'avrei fatto anche col sole. in compenso piedi nudi dentro la sabbia/mota/alghe dell'amazzonia. è bastato un acquazzone la mattina che venissero fuori mosquitos e insetteria varia che rompe i maroni. non oso immaginare nella stagione delle piogge.
[in brasile non ci sono i comodini. e di conseguenza nemmeno le abat-jour]

3 dic - giorno 7
stamattina passeggiata nella foresta - non primaria. caldo umido ma sopportabile. prima visita ai contadini produttori di tapioca, che deriva dalla manioca. interessante i primi 3 minuti, perché siamo in mezzo ai polli, maiali, cani e gatti scheletrici, quasi subito divento insofferente e pure intollerante. bambini/e che escono da tutte le parti, albero di mango, povertà varia poi finalmente ce ne andiamo dopo congruo compenso per la loro disponibilità a spiegarci come producono quella sbobba insapore/grama che è la tapioca. giro in foresta non opprimente.
pranzo alla pousada, pomeriggio pesca di piranha. presi 2 + altri due scappati. non mi è piaciuto pescare, per fortuna è finito presto, continuo a considerarli uno "sport" (?) del cazzo. giornata positiva, nonostante tutto.
la foresta anche se così secca mi piace molto. peccato non potersi addentrare nel polmone verde della foresta primaria più di tanto, pare che già così sia pericoloso. ieri a me col centopiedi, oggi a s. con un nido di vespe notturne che ha capocciato involontariamente e che lo hanno dolorosamente punto 4-5 volte, capita un po' troppe volte di rischiare l'incolumità.
di sera raccattiamo la nostra roba, salutiamo e partiamo per manaus. il viaggio è una sorta di prova di velocità su una meriva marchiata chevrolet in 5, con un fanale rotto nel cuore della notte in amazzonia. sembra di essere su una macchina da rally. ci fermiamo 2 volte, gli chiediamo di andare piano ma arriviamo presto lo stesso. adesso stiamo aspettando il volo per salvador de bahia - solito imbarco multiplo per cui ci sono più voli allo stesso gate la gente si accalca e non ci si capisce più un cazzo. l'organizzazione e la puntualità non è il forte dei brasiliani. c'è da dire che la loro flemma li preserva da stress nervosismo tensione suicidi cavallette e rane che cadono. quasi quasi li invidio anche per questo.
a differenza degli altri voli, TAP/TAM, questo è un varig, quindi niente airbus ma boeing americano 737 che non ha la fila 13, in usa sono superstiziosi. se lo dovrebbero ricordare quando assegnano i posti se no succede un altro casino, come puntualmente accade. meno male che ci sono posti liberi, e il fortunello passa alla fila 30. manaus -> belem -> fortaleza

4 dic - giorno 8
[i brasiliani usano l'aereo come fosse l'autobus, date le distanze. passiamo sopra la città di presidente prudente. in quell'aeroporto non ci sono stato. ancora.]
-> recife -> salvador de bahia
[pagina 90 di Great Jones Street. comincia a stancare, troppo forzato, il lavoro di DeLillo sulla parola qui mi sembra molto più primitivo che in Underworld o White Noise.]
finalmente a salvador de bahia. un tassista ci porta alla casa encantada a itapoà, un sobborgo sull'oceano di salvador de bahia. qui a salvador sono tutti asserragliati in casa: muri di cinta alti, filo spinato, elettrificato, cani da guardia, guardie armate... dicono stia diventando come rio de janeiro, quindi prudenza quando si va in giro. a c.e. incontriamo maria e loris, i responsabili del progetto, che si riveleranno ospiti di riguardo. due figlie, pazienti e disponibili. cena con parenti italo-brasiliani di f. in piazza a itapoà con purpett strane con gamberetti sopra. domani è domenica, gita sul litorale.

5 dic - giorno 9
primo giorno intero a salvador. mattina visita al centro tartarughe marine tamar a praia do forte. aiutano le tartarughe a deporre le uova, progetto di ripopolamento, parco marino didattica ecc. tipico caso di greenwashing della petrobras, bello ma rimane sempre un retrogusto amaro in bocca. pomeriggio al mare litorale settentrionale di bahia che essendo domenica è piuttosto affollato di locali in gita. giusto all'inizio abbiamo trovato una manifestazione contro il pedaggio su una strada. strade pubbliche -> private -> pedaggio. tutto il mondo è paese. lula/dilma/marina
[per un prossimo viaggio simile, qualcosa per gli insetti, ovvero:
* piastrine + fornelletto
* polaramin o + potente
* rimedio immediato punture vespe/calabroni/altre bestie con ammoniaca o simile]
cena in una pizzeria napoletana. buona e pizze oversize. serata film Si può fare con claudio bisio. si può evitare.
[cazzo ma g. beve di brutto, oggi due birre - che tra l'altro non ha pagato - a pranzo con il caldone e stasera ha insistito per un cabernet sauvignon del cile, con la pizza. con questo caldo proprio una scelta geniale.]
prima sera a c.e. coppi sul tetto a vista in camera, non c'è soffitto intonacato (si dice così?), bella, un pochino usurata ma va bene. per il poco di brasile che ho visto direi alloggio qualità medio-alta, al di sopra degli standard. vediamo quanto resisto sotto la zanzariera con il ventilatore acceso. certo che a essere fuori con le spese è diverso. qui ci sono le uscite, i pranzi, le birre/caipirinhe e gli altri extra da pagare, a silves era praticamente tutto compreso sarei stato lì tutta la stagione secca.

6 dic - giorno 10
dormito un cazzo. le zanzare mi hanno infestato tutta notte, ho provato con la zanzariera, senza, tirata sotto, col ventilatore piano, forte, fisso, oscillante ma niente. mi hanno mangiato e ho continuato a grattarmi dalla testa ai piedi ogni 5 minuti.
[g. è talmente lento che stare con lui mi permette di riflettere sull'universo che si espande.]
giornata dedicata alla città di salvador e il suo centro. il faro/bastione sao antonio da barra è il primo insediamento dei portoghesi, ora diventato museo navale. riproduzione del pelourinho, il palo a cui legavano gli schiavi africani quando dovevano essere puniti (frustati), che ha dato il nome al quartiere centrale della città, data la sua collocazione originale ("ci vediamo al pelourinho"). fuori dal centro storico e dai quartieri residenziali medioborghesi ci sono 600 favelas e quartieri popolari in cui vivono milioni di persone senza lavoro fisso, soldi, acqua potabile, luce a gas, se va bene in baracche e se va di lusso in case di mattoni, in balia dei narcos e della violenza. mi dicono che lula ha fatto molto in 8 anni di presidenza e ha risollevato dalla povertà decine di milioni di persone. di certo resta ancora molto da fare. 190 milioni di persone, una superficie superiore all'europa, pari a 30 volte l'italia, 5mila morti ammazzati da arma da fuoco solo nella fascia 17-26 anni - un'arma costa 300 euro e ("dicono che") la vendano anche i poliziotti sottobanco, che di sicuro non vanno per il sottile nella repressione della criminalità, ci sono molti studi/indagini/reportage a riguardo, e il confine tra criminalità e forze dell'ordine spesso è troppo sottile. uccidere (o morire) per strada può costare molto meno di 100 euro, nelle metropoli brasiliane, ancora meno per mano di semplici tossici.
arriviamo al mercato popolare vicino al porto, solito mercato hard con puzza di carne, teste di animali sul bancone, rivoli di acqua putrida ecc. esperienza interessante, dura poco. caipirinha a nossa senhora. chiesa de bonfim (azulejos portoghesi), centrostorico/turistico, convento sao francisco con chiesa barocca rococò dorata e pesante quasi alla nausea.
[le cose che non mi mancheranno di bahia sono lo smog, il traffico, il contrasto tra povertà estrema ed esibizione di ricchezza. opulenza e carnevale. certo, è anche per questo che sono qui.]
alla sera prima di cena siamo passati in un negozio a prendere dei cd. per s. bossa nova fighetta (gaetano peloso), per me percussioni/condomblé, g. uno dei miei. degustazione liquori in una bottiglieria (aperitivo a stomaco vuoto) e cena in un locale con stuzzichini. rissa evitata con un ubriaco che voleva litigare con i turisti. ci dirigiamo verso un concerto del cortejo afro, molto ma molto bravi. gruppo sul palco e percussionisti di fronte, livello terra, dietro il pubblico. sarebbe la formazione tipo dei carri del carnevale a bahia (trio elétrico). impressionato dalla bravura, divertenti e tecnicamente eccelsi. si balla al ritmo di samba. hanno due tipi di vestiti di scena differenti, entrambi in bianco e blu, i percussionisti in ossequio alle origini e alla natura dei ritmi sembra indossino abiti afro, la band sul palco tuniche "da carnevale" sempre bianche e blu.
[l'afrodiscendenza è molto visibile a bahia, il 90% degli abitanti ha antenati schiavi, ma ovviamente il potere è saldamente nelle mani dei bianchi, i deputati nazionali e federali sono per la gran parte bianchi, talvolta abbronzati (come definirebbe b. una mescolanza di etnie), raramente neri o indio. nelle pubblicità per strada o in televisione i protagonisti sono bianchi, belli, biondi. per strada i poveri sono spessissimo scuri di carnagione. anche a questo lula ha cercato di dare una soluzione, rendendo obbligatorio per esempio lo studio dell'afrodiscendenza (ce lo dice loris a bahia, e abbiamo visto i libri di testo a silves) e cercando di far studiare gli afrodiscendenti che altrimenti non potrebbero permettersi il lusso di andare a scuola, introducendo delle quote. gli effetti non si vedono ancora, ovviamente, e altrettanto ovviamente tutto questo non dà da mangiare, o protegge dalle pallottole sparate per strada. è arduo lasciarsi alle spalle 500 anni di oppressione. speriamo che tutto questo serva a qualcosa, e che dilma prosegua su questa strada.
quello che mi mancherà della minuscola parte del brasile che ho visto sono i manghi!, l'onnipotenza della natura, il modo che hanno le persone di illuminarsi quando sorridono (soprattutto i bambini, ma anche gli adulti) nonostante vivano in condizioni che noi definiremmo difficili, di povertà o di pericolo sociale. non so se vivrei qui, forse no. brasile sì, ma non il caldo umido dell'amazzonia né la frenetica caotica disordinata metropoli di bahia, entrambi potenzialmente pericolosi, soprattutto per un bianco implume come il sottoscritto.
[cose come i capelli pitturati di berlusconi, che somigliano tremendamente al baffi disegnati di groucho marx (entrambi creano un effetto surreale uno volontario l'altro meno), permettono di riflettere sulla precarietà e temporaneità dell'uomo. l'uomo più potente d'italia avverte l'esigenza di disegnarsi una maschera sulla faccia, come un faraone o un Luigi XVI qualsiasi.]

7 dic - giorno 11
sant'ambroeus a 30 °C. giornata dedicata alla visita di un sientamento di sem terra. il movimento sem terra è un'associazione nata 25 anni fa per dare la terra a chi non ce l'ha. il brasile è il paese sia delle grandi industrie sia soprattutto di immensi latifondi. poche persone che possiedono sconfinati appezzamenti che troppo spesso non vengono neppure coltivati. per questo motivo alcune persone partono dalle favelas (lavoro saltuario e mal pagato no casa no cibo vita precaria alcol droga armi soprusi narcos trafficanti morte aspettativa e qualità di vita molto basse) e tentano di occupare questi latifondi non sfruttati, appropriandosi della terra per lavorarla. dopo 25 anni di lotta, 1500 morti ammazzati dai sicari dei proprietari e dalla polizia, 400mila persone possiedono un pezzo di terra, una casa per la propria famiglia e un altro che lavorano in condivisione per le esigenze della comunità. una sorta di applicazione del socialismo a cui sono stati riconosciuti dal governo federale alcuni diritti.
in macchina passiamo attraverso zone collinari molto verdi e monocolture di canna da zucchero (bioetanolo) e bambù, che uniscono al cartone riciclato per produrre carta da pacchi. visita di santo amaro, mercato di contadini (e città natale di caetano veloso).
in un'ora e mezza abbiamo raggiunto un asientamento di sem terra. ogni famiglia ha una casa e il proprio appezzamento, la terra in comune viene coltivata a turno da tutti e i suoi frutti divisi tra loro e l'aiuto che danno a chi nel frattempo occupa tramite un accampamento ma non ha ancora visto riconoscersi ufficialmente il diritto di farlo. pranziamo in una di queste famiglie, visita della terra, della riserva protetta accanto al villaggio, la pompa dell'acqua, la scuola all'interno e così via. molto interessante. il lavoro è duro, non diventeranno mai ricchi economicamente ma conquistano dignità senza rischiare di morire ammazzati nelle favelas. hanno un minimo di speranza nel futuro attraverso la lotta politica. per fortuna non c'è indottrinamento, anche se l'orientamento politico è chiaro, cercando di conquistare diritti di cui già dovrebbero godere. pur non condividendo le idee politiche e la condivisione (non estremizzata, non costituiscono una comune, e la proprietà privata non è in discussione), chi cerca di rendere giustizia in modo pacifico a torti soprusi e prevaricazioni subiti da secoli ha la mia solidarietà.

8 dic - giorno 12
immacolata. non riesco ad abituarmi agli addobbi natalizi associati alla spiaggia o a questo clima decisamente diverso dal nostro a dicembre. è festa anche qui, quindi niente uscite, giorno di relax. io e g. andiamo al mare, ovvero l'atlantico e non essendoci a itapua una baia protetta, anche qui c'è una bandiera rossa e il bagno diventa una semplice passeggiata con l'acqua sotto la cintola, perché le onde e la corrente non consentono di più. prendo il sole (g. all'ombra). un po' sole un po' nuvole e ovviamente mi arrostisco e alla sera le gambe scotteranno. pranzo in un bar. tutto è chiuso i bahiani fanno festa in spiaggia con birra a fiumi e musica latinoamericana sempre uguale, inarrestabile che esce da enormi casse che spuntano dai bagagliai delle macchine. ogni cosa è sproporzionata, tanta birra, musica a tutto volume, tanta gente tanto sole tanto caldo tanto casino. i costumi indossati dalle donne invece sono micro. il topless è vietato, col risultato che quei lembi di tessuti sottodimensionati che strizzano i corpi femminili sono peggio (o meglio, a seconda dei gusti) del topless, sono pura pornografia (che schifo/urrah): a seconda dell'età di chi li indossa è pornolandia, cattivo gusto o paradiso degli orchi.
casa encantada mi piace molto, ma nella mia camera c'è il materasso più sottile su cui abbia mai dormito. è una sottiletta di gommapiuma consumata. praticamente dormo sulla rete, che poi sono 4 assi di legno incrociate. non c'è soffitto, ma forse questo l'ho già scritto, per cui sopra ci sono delle aperture. da lì possono entrare insetti e piccoli (...) animali. oggi pomeriggio ero in stanza al buio (piove) ed essendo sdraiato sul letto a leggere ho visto l'ombra di qualcosa che passeggiava su una trave, sperando fosse una lucertola... stasera niente zanzariera. piove. mi mangiano vivo lo stesso, tanto vale non intrappolarsi. e domani a casa do sol ma senza macchina fotografica, ostia. precauzione necessaria (evitare di portarsi oggetti di valore) perché prendiamo mezzi pubblici in zone poco sicure. contrariato. devo in futuro ovviare a questo inconveniente senza svenarmi. altrimenti niente immagini memorabili.

9 dic - giorno 13
mattina a casa do sol. per raggiungerla ci abbiamo messo un'ora e mezza, che vuol dire 40 minuti di attesa dell'autobus e altrettanti per il viaggio, con l'autista che guida come un pazzo nel traffico con un mezzo scassato e pieno di gente.
è un centro per ragazzi dai 3 ai 20 anni che vivono nel sobborgo di cajazeiro. per sobborgo si intendono almeno 500mila abitanti. l'esodo di persone dalle zone interne rurali alle aree metropolitane del brasile sta avvenendo in maniera talmente massiccia e repentina che non si riesce a dare una casa a queste persone. la situazione è fluida, non riescono a capire bene nemmeno quanti siano. nascono accampamenti (tende e ricoveri di fortuna), occupano delle zone con baracche di lamiera (e spesso eternit, che qui non si sta affatto smaltendo, anzi, si produce a pieno ritmo perché costa meno della lamiera; all'obiezione circa la sua pericolosità i brasiliani più volte ci hanno risposto che costa poco, e dove viene utilizzato l'aspettativa di vita è talmente bassa che la gente non si aspetta di vivere così a lungo da contrarre, sviluppare e morire di tumore. nella mia testa cerco di formare un'immagine realistica e concreta ai 5mila morti ammazzati poco più che adolescenti. una volta facevano pure le cisterne per l'acqua piovana in eternit. meno male che quelle di plastica costano meno), legno o per i più fortunati in muratura. se riescono a resistere qualche anno, se non li cacciano via, se non danno troppo fastidio acquisiscono il diritto a restare e a costruire, trasformando così gradualmente la favela in quartiere popolare, fatto di case vere e proprie, a volte costruite dalla pubblica amministrazione. queste ovviamente sono migliori di quelle tirate su dagli abitanti, una sull'altra in modo caotico, senza fondamenta e che a vedersi sembrano alveari.
è in questo modo che il sobborgo di cajazeiro è arrivato ad avere mezzo milione di abitanti - su un totale di 3,5 milioni di salvador - cresciuto talmente in fretta che qui i quartieri non hanno un nome bensì un numero: cajazeiro 1, 2, 3... fino all'11. in tutto questo casino ovviamente ci sono infiniti problemi, qui la gente ha poco o nulla, sono presenti immancabili lo spaccio di droga, le armi, i boss della male, i morti ammazzati e la carne da macello come sempre sono i più deboli, donne, vecchi e bambini.
in questo contesto anni fa atterra dall'alto adige luis lintner, missionario cattolico che crea un servizio di assistenza a bambini/ragazzi dall'asilo all'alfabetizzazione al doposcuola per i più grandi fino alla preparazione all'esame di ingresso all'università pubblica (che è gratuita e di qualità ma molto selettiva). per questa attività padre luis è stato ammazzato nel 2002, forse dai narcos. ci viene raccontato che c'è più di un sospetto (ma ovviamente è un'illazione dato che non ci sono prove) che a ucciderlo sia stata la polizia perché poco prima lintner stava tentando di raccogliere informazioni sull'assassinio di claudio, un suo collaboratore. non so dire quale delle due ipotesi sia peggio.
nonostante tutto questo l'attività di casa do sol va avanti, e oggi ospita - tra tutte le fasce di età - attività per 350 persone, con educatori, volontari o regolarmente stipendiati, collaboratori e semplici persone che cercano di risollevarsi. in questa struttura i più piccoli stanno tutto il giorno: mangiano, giocano, si lavano, dormono, fanno attività in comune e soprattutto crescono in un ambiente lontano dal potenziale inferno che li aspetta fuori.
stasera piove. prima un breve scroscio che ha smesso subito. ora ricomincia più insistentemente. nel frattempo ho finito Great Jones Street. in serata in taxi andiamo in una churrascaria. cena a buffet + extra, 7-8 tipi di carne. buona ma non indimenticabile. l'acqua continua a scendere copiosa, gocciola anche dentro la stanza, ora che siamo tornati alla base. l'ombra intravista ieri su una trave ritorna più nitidamente stasera, sempre sul soffitto e in giardino che scendeva da una pianta. se è una lucertola è proprio grossa... l'immaginazione fa brutti scherzi.
iniziato La fame che abbiamo (How Hungry We Are) di Dave Eggers. tuttiracconti (il secondo si intitola Che effetto fa quando in un paese lontano una folla prende un soldato che rappresenta la vostra nazione, gli spara, lo trascina giù dal suo veicolo e quindi lo mutila nella polvere).

10 dic - giorno 14
mattina, piove ancora. e allora mare lo stesso a praja do flamenco con autobus ma niente sole, nuvole all the time. solo bagnettino, poi riposo e lettura sotto l'ombrellone (necessario perché mi sarei scottato ancora di più anche con le nuvole).
pomeriggio ritorno, tempo di una doccia poi lezione di percussioni. io e il ritmo non siamo parenti, neanche alla lontana. poi ci uniamo a un gruppo di capoeira del quartiere popolare di portao. molto bello, molto energico e positivo. una lotta incruenta e coreografica. bambini e adulti del quartiere, dentro una scuola. i maestri sono spettacolari, ma anche i ragazzi sono bravi. torniamo a itapuà, il tempo di un bisù e una birra poi a nanna, sotto l'acqua a catinelle.

11 dic - giorno 15
ultimo giorno, tempo infinito in autobus per raggiungere il centro ultimi acquisti inutili poi con il taxi raggiungiamo i parenti brasiliani di f. pranzo da loro poi ci riaccompagnano a c.e.; s. + f. mi trascinano in taxi alla spiaggia a 4 km per fare surf. dopo 10 min. di taxi in coda li mollo e mi faccio una passeggiata lungomare mentre loro proseguono (penso). merenda per finire gli spiccioli e preparazione bagagli.
sto togliendo le infradito e mettendo pantaloni lunghi, calze e scarpe chiuse. sob.

mi mancheranno sullodati i sorrisi dei bambini, l'anguria all'immacolata, il succo di mango e questo cazzo di caldo, umido ma non troppo.

08 marzo 2011

meteoropatia

Previsioni Meteo
Martedì 8
Sereno con gelo
io sto sereno. gelidamente ma sereno.

05 marzo 2011

J. levine, Io non compro (06)

Un anno senza acquisti: un'esperienza per riflettere sul potere del mercato 


alcuni luoghi comuni, teorie socioeconomiche snocciolate piuttosto disinvoltamente, ma è soprattutto lo stile faticoso da seguire.
come si fa a sbagliare a copiare i nomi di luoghi geografici/topografici (time square)?

intervallo

Howie B, Good Morning Scalene (10)
Brian Eno, Small craft On A Milk Sea (10)