28 gennaio 2007

From nun to prostitute

An Australian woman who became nun at the age of 18 but went on to spend 20 years working as prostitute
(bbc, 28/1/07)

Suore cercano prostituta per ragazzo malato

Nick Wallis, colpito da una grave forma di distrofia muscolare, voleva almeno una volta nella vita provare a «fare sesso».

Was there something wrong with me, apart from the obvious?

(Guardian, 15/1/07; Corriere, 28/1/07)

24 gennaio 2007

Martello frangivetri


molto leggero

luci a san siro

Elena M.


:-)

Finesse

Body Count/2

I numeri parlano da soli: la guerra in Afghanistan è sempre più violenta ed estesa
(peace reporter, 23/1/07)

23 gennaio 2007

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Rassegna stampa, Lodi 23/1/07

Tragedia vicino a Tavazzano, pescatore travolto dal treno

Paullo, è morta la donna di 34 anni colta da infarto mentre era in piscina

La trippa ha conquistato tutti, a Lodi un convegno per celebrarla

«Fanfulla attento, il cammino è lungo». Casapulla avverte i compagni che salvarsi non sarà semplice

Santa Chiara, al via una rivoluzione
In arrivo alla casa di riposo sette infermieri e nove operatori

Stefano Gerardi firma l'incisione che sarà donata ai novelli sposi

22 gennaio 2007

Mai più senza


Approvato dalla FDA, circoli e country club stanno pensando di offrirlo come servizio esclusivo negli spogliatoi femminili
Segno del calzino addio con Tootsie Tanner
Pensato per tutte quelle donne che passano molte ore della giornata sui campi da golf o da tennis, fa ottenere un'abbronzatura perfetta a piedi e caviglie

Nella foto il Tootsie Tanner Roma, 22 gen. (Ign) - Che stress la vita da ricchi. Passare le proprie giornate sui campi da golf o da tennis, non sempre porta a risultati soddisfacenti. Anzi può causare spiacevoli incovenienti come i segni lasciati sulle gambe dai calzini. E proprio per evitare che molte donne possano sentirsi a disagio in spiaggia o a bordo di una piscina, è stato lanciato sul mercato americano il Tootsie Tanner, una lampada per abbronzare piedi e caviglie .

L'apparecchio è stato sviluppato da Cathy O'Leary, Patricia Craig e Holly Hearrean, tre accanite giocatrici di golf che si ritrovano spesso con le gambe abbronzate e i piedi bianchi dopo i tornei in Texas. Il progetto è quindi stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA), l'ente governativo statunitense che si occupa della gestione e catalogazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.

La tecnologia usata è la stessa impiegata per le normali lampade abbronzanti, non emette raggi nocivi, controlla l'emisione di UVB/UVA, ha un dispositivo a tempo ed è rivestito con un materiale riflettente in modo da abbronzare anche talloni e malleoli. Usato per alcuni minuti a giorni alternati in base al tipo di pelle, il risultato è garantito in 4 settimane. Inoltre date le dimensioni poco ingombranti può essere tranquillamente riposto sotto un armadio.

L'apparecchio sta riscuotendo notevole successo tra tutte quelle signore benestanti che passano ore ed ore giocando sui campi da golf, tanto che i golf resorts e i country club stanno pensando di offrirlo come servizio esclusivo negli spogliatoi femminili o di metterlo in vendita nelle boutique al loro interno. Pubblicizzato sulla prestigiosa rivista Golf For Woman come il prodotto più utile per la prossima stagione costa appena 200 dollari. Rimane da chiedersi quando inventeranno anche una lampada abbronzante per la mano che indossa il guanto.
(adn-kronos, 22/1/07)

London




London - Real estate agent Andrew Scott poses for the photographers inside an apartment for sale, in central London, Monday Jan. 22, 2007. A six-meter (77 foot)-square former storage room slightly bigger than a prison cell in the heart of the city's exclusive Knightsbridge neighborhood is now on sale for 170,000 pounds (258,000), and that's before the cost of renovations. (AP Photo/Lefteris Pitarakis)

Afghanistan 2007

Camerut

Io, Welby e la morte

di Carlo Maria Martini

Con la festa dell'Epifania 2007 sono entrato nel ventisettesimo anno di episcopato e sto per entrare, a Dio piacendo, anche nell'ottantesimo anno di età. Pur essendo vissuto in un periodo storico tanto travagliato (si pensi alla Seconda guerra mondiale, al Concilio e postconcilio, al terrorismo eccetera), non posso non guardare con gratitudine a tutti questi anni e a quanti mi hanno aiutato a viverli con sufficiente serenità e fiducia. Tra di essi debbo annoverare anche i medici e gli infermieri di cui, soprattutto a partire da un certo tempo, ho avuto bisogno per reggere alla fatica quotidiana e per prevenire malanni debilitanti. Di questi medici e infermieri ho sempre apprezzato la dedizione, la competenza e lo spirito di sacrificio.
Mi rendo conto però, con qualche vergogna e imbarazzo, che non a tutti è stata concessa la stessa prontezza e completezza nelle cure. Mentre si parla giustamente di evitare ogni forma di "accanimento terapeutico" , mi pare che in Italia siamo ancora non di rado al contrario, cioè a una sorta di "negligenza terapeutica " e di "troppo lunga attesa terapeutica". Si tratta in particolare di quei casi in cui le persone devono attendere troppo a lungo prima di avere un esame che pure sarebbe necessario o abbastanza urgente, oppure di altri casi in cui le persone non vengono accolte negli ospedali per mancanza di posto o vengono comunque trascurate. È un aspetto specifico di quella che viene talvolta definita come "malasanità" e che segnala una discriminazione nell'accesso ai servizi sanitari che per legge devono essere a disposizione di tutti allo stesso modo.
Poiché, come ho detto sopra, infermieri e medici fanno spesso il loro dovere con grande dedizione e cortesia, si tratta perciò probabilmente di problemi di struttura e di sistemi organizzativi. Sarebbe quindi importante trovare assetti anche istituzionali, svincolati dalle sole dinamiche del mercato, che spingono la sanità a privilegiare gli interventi medici più remunerativi e non quelli più necessari per i pazienti, che consentano di accelerare le azioni terapeutiche come pure l'esecuzione degli esami necessari.
Tutto questo ci aiuta a orientarci rispetto a recenti casi di cronaca che hanno attirato la nostra attenzione sulla crescente difficoltà che accompagna le decisioni da prendere al termine di una malattia grave. Il recente caso di P.G. Welby, che con lucidità ha chiesto la sospensione delle terapie di sostegno respiratorio, costituite negli ultimi nove anni da una tracheotomia e da un ventilatore automatico, senza alcuna possibilità di miglioramento, ha avuto una particolare risonanza. Questo in particolare per l'evidente intenzione di alcune parti politiche di esercitare una pressione in vista di una legge a favore dell'eutanasia. Ma situazioni simili saranno sempre più frequenti e la Chiesa stessa dovrà darvi più attenta considerazione anche pastorale.
La crescente capacità terapeutica della medicina consente di protrarre la vita pure in condizioni un tempo impensabili. Senz'altro il progresso medico è assai positivo. Ma nello stesso tempo le nuove tecnologie che permettono interventi sempre più efficaci sul corpo umano richiedono un supplemento di saggezza per non prolungare i trattamenti quando ormai non giovano più alla persona.
È di grandissima importanza in questo contesto distinguere tra eutanasia e astensione dall'accanimento terapeutico, due termini spesso confusi. La prima si riferisce a un gesto che intende abbreviare la vita, causando positivamente la morte; la seconda consiste nella «rinuncia ... all'utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo» (Compendio Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 471). Evitando l'accanimento terapeutico «non si vuole ... procurare la morte: si accetta di non poterla impedire» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2.278) assumendo così i limiti propri della condizione umana mortale.
Il punto delicato è che per stabilire se un intervento medico è appropriato non ci si può richiamare a una regola generale quasi matematica, da cui dedurre il comportamento adeguato, ma occorre un attento discernimento che consideri le condizioni concrete, le circostanze e le intenzioni dei soggetti coinvolti. In particolare non può essere trascurata la volontà del malato, in quanto a lui compete — anche dal punto di vista giuridico, salvo eccezioni ben definite — di valutare se le cure che gli vengono proposte, in tali casi di eccezionale gravità, sono effettivamente proporzionate.
Del resto questo non deve equivalere a lasciare il malato in condizione di isolamento nelle sue valutazioni e nelle sue decisioni, secondo una concezione del principio di autonomia che tende erroneamente a considerarla come assoluta. Anzi è responsabilità di tutti accompagnare chi soffre, soprattutto quando il momento della morte si avvicina. Forse sarebbe più corretto parlare non di «sospensione dei trattamenti» (e ancor meno di «staccare la spina»), ma di limitazione dei trattamenti. Risulterebbe così più chiaro che l'assistenza deve continuare, commisurandosi alle effettive esigenze della persona, assicurando per esempio la sedazione del dolore e le cure infermieristiche. Proprio in questa linea si muove la medicina palliativa, che riveste quindi una grande importanza.
Dal punto di vista giuridico, rimane aperta l'esigenza di elaborare una normativa che, da una parte, consenta di riconoscere la possibilità del rifiuto (informato) delle cure — in quanto ritenute sproporzionate dal paziente — , dall'altra protegga il medico da eventuali accuse (come omicidio del consenziente o aiuto al suicidio), senza che questo implichi in alcun modo la legalizzazione dell'eutanasia. Un'impresa difficile, ma non impossibile: mi dicono che ad esempio la recente legge francese in questa materia sembri aver trovato un equilibrio se non perfetto, almeno capace di realizzare un sufficiente consenso in una società pluralista.
L'insistenza sull'accanimento da evitare e su temi affini (che hanno un alto impatto emotivo anche perché riguardano la grande questione di come vivere in modo umano la morte) non deve però lasciare nell'ombra il primo problema che ho voluto sottolineare, anche in riferimento alla mia personale esperienza. È soltanto guardando più in alto e più oltre che è possibile valutare l'insieme della nostra esistenza e di giudicarla alla luce non di criteri puramente terreni, bensì sotto il mistero della misericordia di Dio e della promessa della vita eterna.

(Il Sole-24 Ore, 21/1/07)

20 gennaio 2007

Scaricare file da internet senza lucro non è reato

Non scatta la condanna penale nemmeno se l'opera è coperta da copyright. Accolto il ricorso di due studenti: ''Non hanno tratto alcun profitto''

Secondo la Suprema Corte, che ha annullato la sentenza impugnata ''perché il fatto non è previsto dalla legge come reato'', deve essere ''escluso che la condotta degli autori della violazione sia stata determinata da fini di lucro, emergendo dall'accertamento di merito che gli imputati non avevano tratto alcun profitto economico dalla predisposione del server FTP, mentre dalla utilizzazione dello stesso traevano sostanzialmenhte profitto i soli utenti del server medesimo''.
(adn-kronos, repubblica.it, corriere.it)
dares to be ugly

18 gennaio 2007

Il racket della tortilla

Ilprezzo di uno dei cibi più popolari, base dell’alimentazione dei messicani, si è impennato del 25% in una settimana. E il Governo del premier Felipe Calderon è corso ai ripari. Per calmierare il mercato (nella foto, tortillas in vendita a Città del Messico) il Messico importerà 650 mila tonnellate di mais a dazio zero. Contemporaneamente, il Governo indagherà sul settore distributivo, accusato di accumulare stock di mais per fare alzare i prezzi.

Body count



By SABRINA TAVERNISE
Published: January 17, 2007, nytimes.com


BAGHDAD, Jan. 16 — The United Nations reported Tuesday that more than 34,000 Iraqis were killed in violence last year, a figure that represents the first comprehensive annual count of civilian deaths and a vivid measure of the failure of the Iraqi government and American military to provide security.

The report was the first attempt at hand-counting individual deaths for an entire year. It was compiled using reports from morgues, hospitals and municipal authorities across Iraq, and was nearly three times higher than an estimate for 2006 compiled from Iraqi ministry tallies by The Associated Press earlier this month.

Numbers of civilian deaths have become the central indicator for the trajectory of the war, and are extremely delicate for both Iraqi and American officials. Both follow the tallies, but neither will release them.

An Iraqi government spokesman called the count exaggerated, and said that it had been obtained using "incorrect sources." Though the government closely tracks deaths through the Interior and Health Ministries, he said it did not have a system in place for compiling a comprehensive figure.

Despite the criticism from the Iraqi government, the United Nations said it used only official sources, most of which relied on counts of death certificates. A vast majority of Iraqi deaths are registered, at least to local authorities, so that Iraqis can prove inheritance and receive government compensation. Some deaths still go unreported, however, and the United Nations tally may in fact be lower than the true number of deaths nationwide.

As death tolls have risen, the lack of security has become the single most important barrier to success of the American enterprise here. The numbers of dead, at least at the Baghdad morgue, are running at double their number in 2005.

Underscoring the challenge, even as the United Nations released its figure — 34,452 deaths, a number that does not yet include the December totals from all provinces — at least 70 more Iraqis were killed on Tuesday when a series of bomb blasts struck a largely Shiite university in northeast Baghdad.

After almost four years of war, in which Americans have focused largely on fighting an elusive enemy — Sunni militants and, more recently, Shiite death squads — military commanders say keeping Iraqis alive has now moved to the center of the new strategy proposed by President Bush.

For many Iraqis, the pledge comes too late. The numbers reported by the United Nations were more than tenfold the number of American deaths for the entire war. As previous attempts to secure Baghdad have failed, tens of thousands of middle-class Iraqis have given up and fled the country. Those who remain are becoming increasingly radicalized as the violence draws them into a cycle of revenge.

The United Nations report said an average of 94 Iraqis died every day in 2006, with about half the deaths occurring in the capital. A majority died from gunshot wounds, in execution-style killings that are a common method for death squads, both Sunni and Shiite. The report registered the most lethal month as October, with deaths declining slightly in November and December.

Violence between Sunnis and Shiites, virtually unheard of in the early years of the war, has become the main driver of the tallies.

Military commanders have acknowledged that they underestimated the seriousness of the sectarian killings, which took off after the bombing of a Shiite shrine in Samarra last year drew Shiites into the war. Before that, Sunni militants did most of the killing. Now, the capital is mired in violence, as the two groups fight bitterly over territory.

In the shootings, bodies surface days later in sewers and garbage dumps. The report said that most unidentified bodies were found in six neighborhoods of Baghdad, three Sunni — Dora, Rashidiya and Adhamiya — and three Shiite — Sadr City, New Baghdad and the hardscrabble slum of Shuala.

"It's important to identify the root cause of the violence," said Gianni Magazzeni, chief of the United Nations Assistance Mission to Iraq's Human Rights Office, which compiled the report. "Lack of accountability for crimes generates the urge for justice through armed groups."

One result, described by the report, is a society in collapse. At least 470,094 Iraqis have fled their homes since February. The number of displaced Iraqis was the highest in the embattled Sunni province of Anbar, where 10,105 families fled, followed by Karbala in the south, Baghdad, and Dohuk in the north.

Iraqi government forces also suffered painful losses. The report cited an Interior Ministry figure of 12,000 Iraqi security forces killed, both the Army and the police, since 2003.

The general breakdown in order has led to a wave of crime, and many of the killings were part of that.

"This law and order vacuum has an encouraging effect on criminal groups of various affiliations, many of whom use the Internet, mobile phone messaging systems, videos and pamphlets to promote their criminal activities," the report said.

The report also provided details on the outcomes of a number of mass kidnappings that tormented Iraqis throughout the fall. The attacks seem to be a signature of Shiite militias.

17 gennaio 2007

Russia: ruba cinque mucche e le porta via in autobus: preso

MOSCA - Non solo abigeato, ma anche corruzione e mancato pagamento dei biglietti: un ladro di bestiame di Kaliningrad, enclave russa sul Mar Baltico, è stato colto con le mani nel sacco dalla polizia perché aveva pensato bene di caricare la sua refurtiva su un autobus, dopo aver contrattato con il conducente l'opportuna 'mazzetta'.

La presenza di cinque mucche a bordo della linea extracittadina comunque non era fatta per passare inosservata: e i vigili urbani hanno fermato l'automezzo per chiarire a che titolo i bovini fossero a bordo, racconta il quotidiano Trud. Si è così appurato che le mucche erano state rubate poco prima da un vicino villaggio, che il conducente dell'autobus aveva chiuso un occhio in cambio di una bustarella e che né il ladro, né la refurtiva erano provvisti di biglietto
(ansa, 17/1/07)

15 gennaio 2007

Dvd alta definizione: l'hard sceglie l'HD-DVD

LAS VEGAS (USA) - Potrebbe essere il colpo del ko. Come negli anni '80. L'industria dell'hard riunita a Las Vegas per l'AVN, la più importante fiera mondiale dell'intrattenimento per adulti avrebbe scelto quale dei due nuovi formati ad alta definizione supportare con i propri contenuti. Sarebbe l'HD-DVD supportato dalla giapponese Toshiba, a cui si contrappone il Blu-Ray della Sony.
MOSSA DECISIVA - La mossa potrebbe essere decisiva per il successo dell'HD-DVD, rispetto al rivale, come negli anni '80, quando il supporto era costituito dalle videocassette, la scelta di supportare il formato VHS della Jvc rispetto al più avanzato sistema Betamax della Sony, fu quello che alla lunga causò la vittoria del primo sul secondo.
Due sono principalmente le motivazioni che spingerebbero i produttori del mondo del porno ad optare per l'Hd-DVD. La prima è il minor costo industriale del formato di Toshiba rispetto a quello promosso da Sony. Il secondo invece è di natura strettamente etica. Secondo quanto avrebbe sostenuto a Las Vegas il produttore dell'etichetta pornografica «Digital Playground» la scelta sarebbe obbligata per il fatto che Sony non vorrebbe che il Blu-ray venga utilizzato per veicolare contenuti per adulti. Una scelta analoga fu fatta negli '80 e provocò la sconfitta del Betamax. Adesso a Sony non resta che sperare nel fatto che ai giorni nostri rispetto agli anni '80 la pornografia si diffonde soprattutto on line. E che quindi il peso del mondo dell'hard non sia più quello di un tempo.
(da corriere.it, 15 gennaio 2007)

14 gennaio 2007

Fiona Apple


(1996) tidal
(1999) when the pawn
(2005) extraordinary machine

ha incominciato giovanissima – È giovane –, da minorenne con Tidal, ha una gran voce, è moltomolto bella e un gran talento. forse per questo sono così diffidente. Adesso escono cose, oggetti, brani, altri dai succitati albuns. Mannonso, non sono convinto, sento puzza di bruciato, come fa ad avere tutto. È arrivata prima di Alicia Keys, di Nora Jones e forse di Lauryn Hill. Come per tutti i talenti precoci, i prodigi, ti aspetti che la vita privata sia orrenda, così, giusto un pregiudizio, vedi una drew barrymore in ogni bambina prodigio, non ha importanza se l'animo e il groppo di fiona siano ingarbugliati o meno. guardarla negli occhi non chiarisce. ed è un macigno quello che ti colpisce quando scopri che probabilmente è esattamente così.
il punto non è la conferma, ma l'aver pensato subito a quello. peccato che i pregiudizi siano duri a morire. peccato si venga sempre sorpresi nell'occhiata morbosa. perché la sua musica è davvero gradevole.
non eccezionale, ma gradevole.
più multiforme di tori amos (altro gomitolo) meno personaggio di björk (altra shirley temple)

Il grande capo - Lars Von Trier (2006)


No.
Ø

11 gennaio 2007

map my run

per mappare e condividere i propri per-corsi di jogging, su mappe google, in tutto il mondo.
io non ci sono ancora, ma c'è un tizio che si fa le decine di chilometri che parte da molto vicino a casa mia

estudiantes (?) en España (??)

Apocalypse Mali


A fire department helicopter shines light on the ruins of a burned-out home as firefighters look for hot spots on Malibu Road in Malibu, Calif., Monday, Jan. 8, 2007. A fast-moving but short-lived wildfire raced through the exclusive seaside neighborhood, destroying four homes. (AP Photo/Reed Saxon)

10 gennaio 2007

Cina, francobollo al maiale in agrodolce


LONDRA - Un francobollo pieno di sorprese, dedicato all'anno del maiale e «condito» all'aroma in agrodolce, è in vendita in Cina. Grattando la superficie del francobollo si sprigiona l'odore della famosa specialità cinese, mentre leccando la colla sul retro, del maiale in agrodolce si potrà anche gustare il sapore.
I PRECEDENTI - Nel 2001, secondo quanto scrive il giornale inglese Metro, la Royal Mail britannica aveva aperto la strada lanciando un francobollo all'aroma di eucalipto; l'Australia, l'anno scorso, ha celebrato San Valentino con l'emissione di un francobollo «gratta e annusa» al profumo di rosa e la Nuova Zelanda ha fatto altrettanto con la magnolia. Gli svizzeri, assicura il giornale, hanno già da tempo immesso sul mercato francobolli all'aroma di cioccolato, mentre Hong Kong ha scelto il tè, bevanda nazionale.

(da corriere.it, 10/1/07)

Grande Rainer


WENGEN (Svi), 10 gennaio 2007 - Show di Rainer Schoenfelder a Wengen, in Svizzera. L'austriaco, doppia medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Torino 2006 in slalom e combinata, ha sciato nudo ripreso da un fotografo. Lo aveva promesso al suo fisioterapista: avrebbe sciato senza tuta nel caso fosse guarito rapidamente da un dolore alla nuca causato da una caduta nei giorni scorsi.
Schoenfelder, che è anche viceiridato di slalom, ha approfittato dell'annullamento della prova di discesa libera a causa del caldo. L'austriaco della Carinzia ha così beneficiato di una temperatura clemente: 7° a 2300 metri di altitudine, inusuale in pieno inverno. Schoenfelder, oltre agli scarponi, portava un casco rosso nel rispetto dei regolamenti.
Uno show che però, a quanto sembra, non è stato molto gradito dai responsabili della squadra austriaca. Schoenfelder, 29 anni, è noto nel circo bianco per i suoi atteggiamenti stravaganti e il suo modo di vestire sopra le righe: ha anche avuto grande successo in patria come cantante rock.
(da corriere.it, 10/1/07)
stìv - 2
stìv - 1
make tea not war

08 gennaio 2007

07 gennaio 2007

05 gennaio 2007

02 gennaio 2007

Left behind: Eternal Forces

Polemiche negli Usa per un videogioco in cui diffondi il cristianesimo e uccidi i non credenti

In un’apocalittica New York di un futuro imprecisato, dopo che oscure profezie bibliche si sono avverate provocando milioni di morti, una popolazione di atei rischia di cadere nelle grinfie di un finto politico che in realtà è l’Anticristo. Per salvare il mondo, i virtuosi dovranno convertire gli atei al cristianesimo, difendendosi dalle forze del male con la preghiera, ma anche sporcandosi le mani uccidendo i soldati dell’Anticristo. Un esercito russo-arabo ha sterminato la popolazione mondiale, Israele è miracolosamente salvo, i veri credenti sono saliti in paradiso, l’Anticristo è un lugubre rumeno, nonché ex segretario generale dell’Onu, che di cognome fa Carpathia: roba di nicchia in Europa ma non negli Usa, dove la collana degli omonimi libri ha venduto circa 63 milioni di copie. Ma in un momento storico in cui gli Usa sono stati accusati di aver lanciato una crociata contro il mondo islamico, temi del genere sono esplosivi.