29 novembre 2008

Los Campesinos! We Are Beautiful We Are Doomed (08)

ancora divertenti, 2,5

antony and the johnsons - il nuovo e il vecchio


antony and the johnsons (1997). il primo. melodrammatico.
2,5
another world ep (2008). in attesa del nuovo (2009). s.v.

fujiya & miyagi lightbulbs (08)

sciacquetta inglese/salsapariglia/4 carati/1,5

get well soon Rest Now, Weary Head! You Will Get Well Soon (08)

bello - e strano. un po' telefilm per adolescenti, un po' beirut, un po' thom yorke. 3

mogwai the hawk is howling (08)

un altro avvolgente ed entusiasmante album dei mogwai. è sempre la stessa cosa: chitarra pianissimo e fortissimo, la voce è rara e fuori luogo, sono i m. un gruppo strumentale. in avanti, prendere o lasciare. 3,25

tv on the radio dear science (08)

la spinta propulsiva della rivoluzione tiviondereidiana si va esaurendo. meno entusiasmante dei precedenti. 2,75

28 novembre 2008

Il laboratorio dell'odio

Alla radice delle violenze scatenate da fondamentalisti hindu contro i cristiani in Orissa e altre zone dell'India, ci sono ancestrali divisioni di casta, interessi politici e paura dei cambiamenti sociali. Due gesuiti tracciano un quadro della crisi e raccontano le sofferenze delle vittime

Un interessante articolo su quanto sta succedento in India

24 novembre 2008

allt eller inget.com

mi è stato fatto notare questo sito di geni.
sono i miei eroi di oggi. pane e photoshop.

23 novembre 2008

Due

Marracash, s/t (2008) Dilettante. La cosa più interessante è fatta assieme ai Co'Sang, 1,5
UNKLE, End Titles... (2008) Mi ero stufato degli UNKLE già da un po' e non me ne ero neanche accorto, 1,5

Richard Kelly Donnie Darko (2001)

Mah...

Black Mountain In The Future (2008)

Un po' nipoti dei Sepelin, un po' di Neil Young, un po' psychedelia, non fanno bene nessuna di queste cose. 1,5
Si conferma il trend anni 70 ecc.

Einstuerzende Neubauten The Jewels (2008)

Gli EN sono feticisti degli effetti sonori, come appurato personalmente durante l'ultimo live a Milano. E in effetti in questo lavoro non ci sono canzoni, melodie (ancora meno del solito), è un saggio su rumore, strumenti, ortodossi e inventati.
Un mondo estremo ma affascinante, in cui le orecchie vengono solleticate (e martoriate) da mani esperte, da sartina e operaio metalmeccanico, grevi e al tempo stesso sensibili e abili.
Un pachiderma a proprio agio in una boutique di cristalli.
Sono passati dal distruttivismo al costruttivismo.
s.v.

Assalti frontali Un'intesa perfetta (2008)

Mi piacciono le rime di Militant-A. Dai tempi della 99 Posse ha sempre avuto intuizioni geniali.
Ci sono Bonnot, Glasnost e Paul G.
Le solite carenze musicali nonostante la (post) produzione Casasonica. Ma anche le cadute nella banalità tipo
fascio giù le lame/giù il coltello infame/chi è quel cane che colpisce nel sociale/al posto del cervello c'ha un buco nero
ecc.
2,75

Peter Broderick

Un altro malato di registrazione compulsiva.
Musica per colonne sonore, piano, archi, corde, sensazioni, stasi infinita.
Music For On Paper Wings (2007), pianissimo.
Docile (2007), quasi solo piano, il più ostico.
Music For On Paper Wings (2008); + strumento singolo.
Home (2008) minchia canta anche, è troppo commerciale ci manca solo paris hilton

Brian De Palma, The Black Dahlia (2006)

Liberamente tratto dal romanzo di El Roy (e ovviamente ispirato al fatto di cronaca nera).
La ricostruzione (orchestrata da Dante Ferretti in Bulgaria) è perfetta. Molte scene, soprattutto il luogo del ritrovamento di Elizabeth Short, sono esattamente come me le ero immaginate, soprattutto quando leggevo I miei luoghi oscuri. Ma forse questo è merito di Ellroy, che dipinge un quadro con quattro pennellate.
Il resto è superfluo. Non ci siamo con i personaggi. la dalia e la bionda non vanno bene, Scarlett Johanson spaesata, Hilary Swank si salva (eccome), Josh Hartnett non sa se fare Humphrey Bogart o Dashiel Hammett e fa sbellicare. Alla fine sembra Warren Beatty in Dick Tracy. Che pena.
Bruttino (2 - De Palma delusione), ma fa veramente impressione la ricostruzione scenografica.

Estremismi

Caro Senatore Pera, in questi giorni ho potuto leggere il Suo nuovo libro Perché dobbiamo dirci cristiani. Era per me una lettura affascinante. Con una conoscenza stupenda delle fonti e con una logica cogente Ella analizza l’essenza del liberalismo a partire dai suoi fondamenti, mostrando che all’essenza del liberalismo appartiene il suo radicamento nell’immagine cristiana di Dio: la sua relazione con Dio di cui l’uomo è immagine e da cui abbiamo ricevuto il dono della libertà. Con una logica inconfutabile Ella fa vedere che il liberalismo perde la sua base e distrugge se stesso se abbandona questo suo fondamento. Non meno impressionato sono stato dalla Sua analisi della libertà e dall’analisi della multiculturalità in cui Ella mostra la contraddittorietà interna di questo concetto e quindi la sua impossibilità politica e culturale. Di importanza fondamentale è la Sua analisi di ciò che possono essere l’Europa e una Costituzione europea in cui l’Europa non si trasformi in una realtà cosmopolita, ma trovi, a partire dal suo fondamento cristiano-liberale, la sua propria identità. Particolarmente significativa è per me anche la Sua analisi dei concetti di dialogo interreligioso e interculturale.

Ella spiega con grande chiarezza che un dialogo interreligioso nel senso stretto della parola non è possibile, mentre urge tanto più il dialogo interculturale che approfondisce le conseguenze culturali della decisione religiosa di fondo. Mentre su quest’ultima un vero dialogo non è possibile senza mettere fra parentesi la propria fede, occorre affrontare nel confronto pubblico le conseguenze culturali delle decisioni religiose di fondo. Qui il dialogo e una mutua correzione e un arricchimento vicendevole sono possibili e necessari. Del contributo circa il significato di tutto questo per la crisi contemporanea dell’etica trovo importante ciò che Ella dice sulla parabola dell’etica liberale. Ella mostra che il liberalismo, senza cessare di essere liberalismoma, al contrario, per essere fedele a se stesso, può collegarsi con una dottrina del bene, in particolare quella cristiana che gli è congenere, offrendo così veramente un contributo al superamento della crisi. Con la sua sobria razionalità, la sua ampia informazione filosofica e la forza della sua argomentazione, il presente libro è, a mio parere, di fondamentale importanza in quest’ora dell’Europa e del mondo. Spero che trovi larga accoglienza e aiuti a dare al dibattito politico, al di là dei problemi urgenti, quella profondità senza la quale non possiamo superare la sfida del nostro momento storico. Grato per la Sua opera Le auguro di cuore la benedizione di Dio.

Benedetto XVI

(corriere.it, 23/11/08)

NO:

Keren Ann, s/t (2007)
Harmful, 7 (2007)
Papercuts, Can't Go Back (2007)

16 novembre 2008

07 novembre 2008

nooo/2

"forse non è necessario che ti cambiamo il pc"
"adesso vediamo"
grazie ad alessio bertallot

03 novembre 2008

J. Demme The Manchurian Candidate (2004)

ma perché devono sempre far diventare tutto una pagliacciata? perché non si prendono le loro responsabilità? perché o è enduring freedom o è l'alieno che prende posto nella stanza ovale? la fantapolitica e la guerra al terrore. io non sono disposto a tollerare questa fuffa. o è mars attacks! o il dottor stranamore o la svastica sul sole - e allora va bene, ne faccio una questione qualitativa - oppure vaffanculo. non hanno il diritto di prendermi per il culo con adolf hitler che trapana il cranio del presidente degli stati uniti. è talmente brutto da sembrare propaganda. come possono jonathan demme, denzel washington e bruno ganz prestarsi a questa fuffa?

Rodriguez Cold Facts (1970)

chissà com'è che succede, chi decide di tirare fuori dalla naftalina un album di 40 anni fa e ristamparlo. con che criterio. regge l'età, comunque, complimenti.
s.v.

Okkervil River


The Stage Names (2007) Ø
The Stand Ins (2008) 1

Lindstrøm Where You Go I Go Too (2008)

n.c.s.
fuori tempo massimo.
le lunghe cavalcate fantasy nel mondi di jarre e oldfield per piacere no, eh.
Ø

02 novembre 2008