30 aprile 2010

22 aprile 2010

jj

jj n° 1 (ep) (09)












jj n° 2 (09)












 jj n° 3 (10)

21 aprile 2010

20 aprile 2010

Edward Bunker, Come una bestia feroce (73) [No beast so fierce]

con Cane mangia cane ha come punto di contatto lo stesso schema: rifiuto sociale -> crimine -> punizione -> tentativo di riscatto -> fallimento -> crimine (ad ogni costo) come ragione di essere e unica morale fatta propria.
il fascino di un castello (di carte) di disvalori ingiustificabile basato sulla violenza e sul crimine che affonda le proprie radici in una situazione di grave svantaggio e iniquità sociale.
bunker scrive con uno stile asciutto e diretto su ciò che conosce (c'è molta autobiografia), il proprio mondo, il ghetto, il crimine, la vita di strada. e ne scrive bene.
sono in bilico tra il fascino della violenza tipica di questo genere e la paura e il desiderio di allontanarmi da essa ad ogni costo.

 ★ ★ ★

mortacci tua

twitter di brett easton mangiamerda ellis a proposito della morte di j.d. salinger.
adesso ho una scusa per venire a pisciare sulla tua tomba povero bastardo
(wired.it, flaworwire.com)

T. Burton, Alice in Wonderland 3D (10)

arcadia multiplex/sala energia/melzo
medo interessante di Avatar per la resa del 3D (sony, tra l'altro non indispensabile), più per la cura dei dettagli (la definizione del 4k? boh). mi è piaciuto anche se non è tra i più ispirati di tim burton.
★★★
non sono abbastanza addentro lewis carroll per capire quanto ha preso da Alice e quanto da Looking Through Glasses. gli attori mi sembrano un po' spaesati.
il pelo di stregatto è ammaliante e bianconiglio adorabile.
sono arrivati
i moscerini
macheccazzo sono tutti sordi? perché devono urlare?
tollero solo il MIO rumore.
milano, tangenziale ovest, ore 17 di un pomeriggio di primavera.
traffico, rallentamenti, code, macchine, vetri per terra, stress. cerco di passare sopra tutto questo con lo spirito zen fai-da-te, che cade miseramente vedendo in direzione opposta un groviglio di lamiere, macchine incastrate, pezzi sparsi, un camion infilato in un'auto, e sull'asfalto un corpo avvolto in un lenzuolo bianco. c'è vento, penso, per questo non è semplicemente appoggiato sopra ma avvolto come un sudario.
su queste cazzate rimugino, cercando di distogliere la mente da pensieri malsani, che faccia ha quel morto, qual è stato il suo ultimo pensiero, chi si è accorto per primo che non respirava più, chi lo andrà a dire ai suoi familiari, che magari sono al lavoro, sullo scuolabus, in casa a scopare con l'amante. che mente marcia.
avendo da poco fatto un incidente mi rendo conto che morire per strada è davvero un attimo, una questione di dettagli.
poi arrivo, parcheggio, mi prendo un caffè, dell'acqua, entro in ufficio e tutto si fa banale, il solito calcio/figa/traffico/meteo, com'è andata ieri sera, vado in montagna sabato, mercoledì mi dai un cambio, tutto torna banale e inesorabile.
per un attimo sono stato partecipe della fine ovvia e schifosa di un essere umano, ora riprendo la mia banale e lineare vita. tra un'ora vado a cena, non c'è tempo per le vibrazioni sottocutanee.
ho bisogno di purificarmi, ho bisogno di bulgakov.
mi inquino la mente con internet. e con lo stoxx ribasato.