24 aprile 2008

Gnarls Barkley - The Odd Couple (2008)


A differenza del primo non c'è nessuna hit schiacciasassi, ma è tutto il tappeto erboso del topo pericoloso Danger Mouse spalmato della voce di Cee-Lo Green (che qui sembra più che mai Terence Trent d'Arby androgino) a risultare un po' monotono, invero. 2

23 aprile 2008

he's the hero of the day

Meshuggah - obZen (2008)

Ehm, attratto da alcuni lusinghieri giudizi ho ascoltato l'ultimo disco dei Mmmmmeeeescciugggahhhhh (che non sono romani bensì svedesi). Come dire, sarà che le mie orecchie non sono abituate a essere triturate dal grind/death/brutal/metal/core ammazzacristiani/pura kativeria, ma non riesco a capire quanto siano brillanti. Sento solo la devastazione sonora. Evidentemente un mio limite. s.v.
p.s.: interessante il doppio pedale, eh, interessante...

People Press Play - s/t (2007)

Elettronoia. 1,16

Devendra Banhart - Smokey Rolls Down Thunder Canyon (2007)

A quanto mi risulta, ad oggi, è l'ultimo Devendra Banhart. Che è diviso pressappoco in due. Quando si rinchiude nel suo guscio acustico stralunato e vagamente ispanico è francamente la solita roba. Quando invece esce, fa prendere aria al suo talento e si confronta con i suoi simili ci interessa già di più. un 2,5 non lo si nega a nessuno, via.

Caparezza - Le dimensioni del mio caos (2008)

Altro rapper intelligente, un po' nerd un po' eminem. concept rap album discontinuo, a volte sì a volte no. 2,5

The Raconteurs - Consolers of the Lonely (2008)

E all'improvviso uscì il nuovo dei raconteurs.

Qualcuno, colto da improvvisa ispirazione e lampo di genio, qualcun altro dedito a meditata abnegazione, giunge a ottimi risultati. Qualcun altro il folletto buono ce l'ha dentro ed è nato per elevare il genere umano, rendere questa valle di lacrime un posto migliore. Costoro sono ricordati come i maestri, appartengono all'olimpo e bla bla bla.
La prudenza è d'obbligo? Ok, allora solo il tempo ci dirà se Mr Jack White appartiene ai parvenu oppure abita il piano di sopra. Personalmente non so davvero quante altre prove siano necessarie alla causa di beatificazione dell'amico Jack. Il curriculum che presenta è paragonabile, negli ultimi 15 anni, solo ad altri 4 (5?) nomi, per quantità di qualità. Caga oro zecchino. Che in questo caso è l'ultimo disco del side project Raconteurs. Come dire, stamo a fa' robbetta.
Inutile discutere, decido io: è un genio. Punto. Quattro punti. A capo. 4
un gatto tra l'erba alta del binario morto della stazione. buffo. sembra stia zampettando su un campo minato. E NON SALTA I FOSSI DI TRAVERSO. si vede che non ha fatto la guerra.

periodo infortunato - a parte lo strappo, il raffreddore, l'herpes, sabato craniata contro un'anta affilata dell'armadio, conseguente tagli(ett)o che fa male ancora adesso. domenica sera ho rischiato la vita nella penombra, sono scivolato in casa su una pozza d'acqua (ho steso della roba che non mi sono accorto sgocciolava). sto accumulando karma negativo, ne avevo troppo positivo prima e adesso sto equilibrando oppure qualcuno mi ha fatto un rito voodoo? mi fa male la testa.

Elio e le storie tese - Studentessi (2008)

Quello che ci si aspetta da un disco di EELST: demenzialità + tecnica sopraffina + eclettismo + frank zappa + ospiti illustri + battute fulminanti in mezzo a nonsense scemi. 2,5

Audioslave, Revelations (2006)

Disco di commiato (?) del supergruppo Audioslave (= Soundgarden + Rage Against the Machine), Revelations è esattamente il genere di musica che i futuri canuti e attempati (oggi, per dire, 33enni) per fare gli sboroni potranno dire di aver ascoltato quand che seri giùin: nome ruffiano, tecnicamente impeccabile, leggermente tamarro (perché è risaputo che i vecchi o si imbarbogiano e si lamentano oppure si intamarrano), puro entertainment mainstream zero spessore ma di fama impegnato. L'equivalente terzo millennio di tutta quella roba anni 70-80 che ha riempito centinaia di cassette da ascoltare in macchina col gomito fuori. Da Sweet Home Alabama agli Audioslave. 2,5

22 aprile 2008

Negozi core

CR Sport Shoes - Milano viale Tunisia e Arcore

Koalasport - Milano via dei Gracchi

Nitin Sawhney

20 aprile 2008

Dean Karnazes "Ultramarathon Man"


Dean Karnazes racconta come è diventato, anzi, come ha scoperto di essere, un ultramaratoneta, quando cioè è entrato a far parte di quell'esclusivo club di coloro che possono dire di aver corso distanze più lunghe di una maratona. Lo fa con semplici ma efficaci racconti di performance che analizzate razionalmente hanno dell'incredibile: nel corso degli ultimi 15 anni ha macinato 200 km negli infernali 50 °C del deserto, una maratona al Polo Sud a meno 40 °C, 400 km consecutivi in 48 ore senza fermarsi e così via.
Ero molto prevenuto nei confronti di questo libro. Infatti non l'ho comprato, mi è stato prestato; pensavo di leggere le gesta di un pazzo esagitato. In realtà è l'appassionante ma consapevole racconto di un viaggio che dura da un paio di decenni attraverso se stesso, spinto oltre i propri limiti dal fuoco che gli arde dentro, nel tentativo di capire quanto oltre si può spingere l'essere umano, fino a dove arriva il corpo e da dove vale solo la forza di volontà, dove si fermano le gambe e si corre solo con il cuore.
La cosa che personalmente mi ha colpito di più è ovviamente la vicenda personale di questo "pazzo", che ha iniziato a correre per sfogarsi e liberare i demoni che lo tormentavano dopo la scomparsa di una persona cara, e che durante il giorno è un padre che accompagna le figlie a scuola, un marito, un manager d'azienda dalle nove alle cinque, e nelle restanti ore della giornata (soprattutto della notte, perché non vuole togliere prezioso tempo alla sua famiglia) e nel week end si permette di sottoporre il proprio corpo a sforzi sovrumani, impensabili per la quasi totalità del genere umano.
Come si fa il lunedì mattina a essere puntuali al lavoro dopo aver corso per due giorni di seguito fino a poche ore prima? Come si fa ad alzarsi alle quattro di mattina e correre per tre ore, tornare a casa, portare le bambine a scuola, andare al lavoro e poi correre ancora, alla sera? E' qualcosa che non si spiega soltanto dicendo "Questo è pazzo", c'è dell'altro. Non basta la spiegazione razionale, bisogna ovviamente coinvolgere la psiche e i suoi labirinti.

16 aprile 2008

Christian Fennesz @ Piazza del Duomo, Milano


Christian Fennesz in sonata per chitarra distorta e laptop,
visual live di Giuseppe La Spada.
Deliciously chilled.
brrrr...

12 aprile 2008

Portishead in Portishead

L'ex di Prima Linea attaccava le moschee

Da Prima Linea al Fronte cristiano combattente. Da pentito a dinamitardo. Roberto Sandalo ex terrorista rosso è stato arrestato in relazione a due attentati incendiari compiuti l'altra notte nei pressi di due diverse moschee milanesi.

L'uomo che disarticolò l'organizzazione Prima Linea con le sue rivelazioni ha ottenuto tra gli altri benefici anche una nuova identità. Come Roberto Severini ha in passato aderito alle Guardie Padane della Lega e si è distinto per la partecipazione a diverse manifestazioni «anti Islam». In un'intervista dichiarava di lavorare in un'agenzia investigativa. Sandalo-Severini dice di battersi, da ex terrorista, contro il nuovo terrorismo islamico e di aver aderito a «Sos Italia» per raccogliere il testimone delle «battaglie iniziate da Oriana Fallaci».

E lo fa con molotov ed esplosivo così come negli anni settanta aveva usato la P38 contro i nemici del proletario. Sconosciuto alle cronache fino al momento dell'arresto, Sandalo viene catturato il 29 aprile 1980, in una retata di militanti di Prima Linea, alla quale sfugge Marco Donat Cattin. All'interno dell'organizzazione era soprannominato «Roby il pazzo» per la sua propensione alla violenza. Accusato di tre omicidi, Sandalo si pente subito e comincia a collaborare con gli inquirenti. Le sue rivelazioni sono fondamentali per smantellare Prima Linea, un gruppo terroristico che raccoglieva soprattutto ex militanti di Lotta Continua e Potere Operaio. Fu Sandalo a sostenere per primo che l'omicidio Calabresi era stato commesso da elementi di Lotta Continua.

La sua conversione al razzismo anti islamico coincide con la scelta di aderire alle Guardie Padane. Con altri 82 militanti della Lega nel gennaio del 1999 lascia il partito «perchè Bossi aveva rinunciato alla secessione in cambio di denaro». Così decide di portare avanti la sua battaglia contro gli islamici. E a proposito degli attentati contro le moschee spiegava: «ogni sei mesi dalla Lega escono in tanti. O forse la lettura è un'altra: nelle comunità musulmane ci sono continue tensioni, magari sono vendette tra di loro». Invece i carabinieri lo seguivano da tempo e l'altra sera a Segrate dopo che aveva dato fuoco a un Fiorino parcheggiato vicino al Centro islamico, sono scattate le manette.

(Il Tempo , 11/04/2008)

09 aprile 2008

doppietta


Radio Moscow, s/t (2007) electric blues - 1,5

The Black Keys
, Attack and release (2008) leggermente meglio - ma c'è un ennesimo revival 70 e nessuno mi ha detto niente!? - 2