12 aprile 2008

L'ex di Prima Linea attaccava le moschee

Da Prima Linea al Fronte cristiano combattente. Da pentito a dinamitardo. Roberto Sandalo ex terrorista rosso è stato arrestato in relazione a due attentati incendiari compiuti l'altra notte nei pressi di due diverse moschee milanesi.

L'uomo che disarticolò l'organizzazione Prima Linea con le sue rivelazioni ha ottenuto tra gli altri benefici anche una nuova identità. Come Roberto Severini ha in passato aderito alle Guardie Padane della Lega e si è distinto per la partecipazione a diverse manifestazioni «anti Islam». In un'intervista dichiarava di lavorare in un'agenzia investigativa. Sandalo-Severini dice di battersi, da ex terrorista, contro il nuovo terrorismo islamico e di aver aderito a «Sos Italia» per raccogliere il testimone delle «battaglie iniziate da Oriana Fallaci».

E lo fa con molotov ed esplosivo così come negli anni settanta aveva usato la P38 contro i nemici del proletario. Sconosciuto alle cronache fino al momento dell'arresto, Sandalo viene catturato il 29 aprile 1980, in una retata di militanti di Prima Linea, alla quale sfugge Marco Donat Cattin. All'interno dell'organizzazione era soprannominato «Roby il pazzo» per la sua propensione alla violenza. Accusato di tre omicidi, Sandalo si pente subito e comincia a collaborare con gli inquirenti. Le sue rivelazioni sono fondamentali per smantellare Prima Linea, un gruppo terroristico che raccoglieva soprattutto ex militanti di Lotta Continua e Potere Operaio. Fu Sandalo a sostenere per primo che l'omicidio Calabresi era stato commesso da elementi di Lotta Continua.

La sua conversione al razzismo anti islamico coincide con la scelta di aderire alle Guardie Padane. Con altri 82 militanti della Lega nel gennaio del 1999 lascia il partito «perchè Bossi aveva rinunciato alla secessione in cambio di denaro». Così decide di portare avanti la sua battaglia contro gli islamici. E a proposito degli attentati contro le moschee spiegava: «ogni sei mesi dalla Lega escono in tanti. O forse la lettura è un'altra: nelle comunità musulmane ci sono continue tensioni, magari sono vendette tra di loro». Invece i carabinieri lo seguivano da tempo e l'altra sera a Segrate dopo che aveva dato fuoco a un Fiorino parcheggiato vicino al Centro islamico, sono scattate le manette.

(Il Tempo , 11/04/2008)

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