20 ottobre 2006

Good night and good luck - George Clooney (e altro)

Sul mio divano a vedere l'ultimo (?) film di Clooney. 1953, il giornalista (radio e) televisivo Ed Marrow, maccartismo e caccia alle streghe. Storia di uomini tutti d'un pezzo e di tempi in cui si capiva chiaramente quali erano i buoni e quali i cattivi, dove stava il bene e dove il male, il bianco e il nero. Si è poi ampiamente capito, col senno di poi, che le cose non stavano così, e che la prassi, la quotidianità, il mondo reale erano vaste paludi di grigio, dove si aggira(va)no gli uomini dell'ambiguità, che si schiera(va)no a seconda della convenienza dall'una o dall'altra parte; o da tutt'e due. Non a caso il bianco e nero del film non è nitido, ma morbido e fumoso (nel vero senso della parola). O forse è il mio televisore...
Non so, non mi convince appieno, che cos'è, un film-denuncia, una docu-fiction? Non è chiaro, è fumoso.
3, comunque.
"Che bella voce ha Ed Marrow", dice M. Che poi sarebbe quella del doppiatore di David Straitharn, non ho voglia di andare a vedere come si chiama.
***
Si dà il caso che abbia appena finito di leggere un numero monografico su sulla nazionale di calcio italiana (e su tutti i mondiali e gli europei in generale), dal primo mondiale del 1934 all'europeo del 2004. Così, a naso, sembra che ci fossero più uomini integerrimi, ancora tutti d'un pezzo, inflessibili alle proprie idee, duri e sinceri, sia nel bene sia nel male. Sicuramente è un'impressione sbagliata. E fumosa.

2 commenti:

  1. Anonimo14:11

    bello bello il blog sta decollando

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  2. i commenti anonimi non è che mi garbano molto

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