19 dicembre 2008

Due o tre cose sul latte crudo

Batteri crudi contro pubblicità pastorizzata

E' arrivata come un fulmine a ciel sereno la serie di notizie circa la presenza di batteri all'interno del latte crudo messo a disposizione attraverso i sempre più numerosi distributori installati nelle fattorie e nei centri dei paesi. Secondo quanto deciso a livello Ministeriale, per ragioni di sicurezza il prodotto può essere consumato solo dopo bollitura. Inoltre, viene vietata la consumazione presso il distributore: in pratica, dovranno essere rimossi i bicchieri di plastica messi a disposizione degli acquirenti.

Un brutto colpo per gli agricoltori che da qualche tempo a questa parte hanno investito nelle strutture di distribuzione, rispettando rigide norme sanitarie. E proprio questo è uno dei punti che ha sollevato maggiori perplessità, non solo per il ritardo con il quale l'esigenza è emersa rispetto all'avvio dell'iniziativa (si parla ormai di qualche anno), ma anche per le modalità. A destare i maggiori dubbi, se non addirittura sospetti, la presa di posizione in coincidenza con una crescita diventata ormai importante a livello di percentuale di questo sistema di distribuzione. Ad alimentare le perplessità, la risonanza che è stata data alla notizia.

La prima e più decisa reazione arriva, come prevedibile, dal Consorzio Tutela latte Crudo. In una nota diramata dal proprio sito, la situazione viene inquadrata senza mezzi termini: "E’ in atto un violento e ingiustificato attacco denigratorio contro la vendita diretta del latte crudo", si legge sulla pagina principale. Per quanto riguarda il provvedimento con modalità di diffusione tali da lasciar supporre una certa superficialità da parte degli allevatori, la risposta è altrettanto chiara: "Questo dopo ben quattro anni, in cui centinaia di migliaia di cittadini, ogni giorno hanno acquistato il latte crudo presso i distributori self service, senza che vi sia stato un solo caso provato di infezione causato dal nostro latte come dimostrano le migliaia di analisi effettuate dal Servizio Sanitario Pubblico".

La conclusione a questo punto, secondo il Consorzio, è ovvia: "La verità è: stiamo dando fastidio a qualcuno che vuole farci chiudere. La vendita diretta è l’alternativa concreta alla bieca globalizzazione dei mercati". A difesa dell'iniziativa e a dimostrazione della fiducia riposta dagli utenti, viene infine proposta la sottoscrizione di una petizione. A giudicare dalla risposta, non ci vuole molto a capire da che parte stanno i cittadini: nel giro di pochi giorni infatti, le adesioni hanno superato quota dodicimila.

Il motivo di fondo appare chiaro: un attacco da parte della grande distribuzione nei confronti degli allevatori locali. Dal punto di vista del Consorzio Tutela Latte Crudo infatti, la conclusione appare immediata alla luce di alcune semplici considerazioni: "Perché chi vende uova, pesce o carne cruda non deve apporre scritte: Da consumarsi previa bollitura?", oppure: "Perché nei ristoranti si può servire capaccio di pesce, o carne, insalate russe e dolci fatti con uova crude?". O ancora, la domanda più inquietante: "Perché l’industria non deve far bollire il latte ma può scaldarlo a 72 gradi per 15 secondi?". E infine: "Perché solo il nostro latte deve essere consumato previa bollitura?". Domande alle quali difficilmente verrà data una risposta se non di stampo istituzionale, quindi vaga e indecifrabile.

Diverso il punto di vista dell'Amministrazione Regionale, dove la decisione viene invece interpretata come la più logica. Nel corso di un Tavolo Istituzionale presieduto dall'assessore regionale all'Agricoltura Luca Daniel Ferrazzi è stato reso noto che "'Regione Lombardia intende continuare a prevedere tutte le modalità operative necessarie per lanciare un segnale di fiducia forte a favore della tenuta del suo sistema rurale - dichiara l'Assessore -. Quanto ai possibili rischi causati dal consumo di latte crudo acquistato da distributori automatici, la decisione di rendere obbligatoria l'indicazione sul consumo previa bollitura, come previsto dall'ordinanza del sottosegretario Martini, è una risposta di buon senso per mettere fine a una campagna all'insegna dell'allarmismo''.

A livello locale, una prima reazione arriva attraverso Altomilaneseinrete: "La gran campagna contro il latte crudo passata ai TG, è apparsa senza contradditorio, massiccia, zeppa di interviste a scienziati che sono tutti unanimi: il latte crudo è pericoloso, è carico di batteri, non è pastorizzato e quindi provoca infezioni! - si legge nell'intervento a firma di Fabio Prina -. Si sono dimenticati di dire però che questo latte costa meno, è un prodotto fresco, genuino e di qualità, la carica batterica contenuta è paragonabile ai fermenti lattici presenti in farmacia, contiene vitamine ed enzimi che ci scordiamo nel latte della grande distribuzione, è più ecologico perché viene consumato in loco e non trasportato". A sostegno scientifico della tesi, viene proposto un video a cura della ricerca scientifica dell'Università di Basilea secondo cui "Il Latte Crudo previene alcune forme allergiche e di asma". Non manca inoltre la testimonianza di chi sostiene di aver risolto, grazie al latte crudo, problemi di allergia sorti proprio in seguito al consumo prolungato del prodotto industriale.

D'altra parte, i nove casi in bambini che hanno accusato infezioni riconducibili al consumo di latte crudo, meritano una certa attenzione. Secondo l'Inran inoltre, bollire il latte non sarebbe così deleterio. L'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione infatti, sostiene che la bollitura lasci inalterati i principali nutrienti del latte, come calcio, proteine, lipidi. Quello che si perde è invece l'apporto di enzimi attivi, o vitamine, componente che però l'organismo raccoglie soprattutto da frutta e verdura. Ciò non toglie però, come viene precisato, che gusto e sapore non siano più gli stessi e a quel punto le differenze con il latte pastorizzato si assottigliano.

Troppi indizi per lasciare indifferenti anche chi non è sospettoso di natura. La conclusione infatti, non è difficile da prevedere: "Le multinazionali non ci stanno, e i media le difendono - prosegue l'intervento di Prina, portavoce di Sosteniamoci.it -: le prime hanno paura di perdere il mercato speculativo del latte, dall’altra parte, le TV, di perdere gli introiti derivanti dalle pubblicità! Che l’informazione del TG sia un’informazione pubblicitaria!?".

Domanda provocatoria e retorica al tempo stesso. Tempi e modalità con le quali la questione è stata affrontata presentano infatti tutti gli elementi di vicende analoghe viste in passato. Una volta lanciato l'allarme infatti, sulla vicenda cala il silenzio, evitando così di dover garantire pari visibilità a una eventuale smentita.
valleolona.com, 15 Dicembre 2008
Ultimo aggiornamento Lunedì 15 Dicembre 2008 22:22
(mercatidelcontadino.it, 18/12/08)

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