04 settembre 2009

Primo: spianare il Turchino. Secondo: smembrare la Svizzera

Gheddafi insiste: "Cancellare la Svizzera"
Nuovo tentativo dopo il no dell'Onu


GINEVRA - Il Ticino all'Italia, i cantoni romandi e francofoni alla Francia e quelli della Svizzera tedesca alla Germania: così il colonnello Muammar Gheddafi intenderebbe smembrare la Confederazione elvetica, rea del mai perdonato arresto, a Ginevra, di Hannibal Gheddafi, uno dei figli del leader libico, e della moglie Aline, accusati di maltrattamenti nei confronti di due domestici. La richiesta di Tripoli di cancellare il Paese alpino sarebbe stata inoltrata alle Nazioni Unite, ma per i funzionari dell'Onu questa richiesta è irricevibile.

"La Libia ha presentato istanza affinché l'Assemblea generale dell'Onu, che si riunirà il 15 settembre, discuta anche lo smembramento del territorio elvetico", ha affermato alla tv svizzera la parlamentare elvetica e vicepresidente della commissione Esteri, Christa Markwalder, citata dall'agenzia di stampa svizzera Ats. "Secondo gli intendimenti del colonnello, la Svizzera italiana dovrebbe essere assegnata all'Italia, i cantoni francofoni alla Francia e la Svizzera tedesca alla Germania", ha aggiunto.

Per un anno la presidenza dell'assemblea generale spetta proprio alla Libia e la deputata Markwalder teme che Tripoli possa servirsi di tale posizione per nuocere all'immagine della Svizzera. La diplomazia elvetica deve attivarsi, ha detto la deputata. A Berna, il ministero degli Esteri non commenta ma precisa che "finora l'organo dell'Onu incaricato dell'agenda dell'Assemblea generale non ha ricevuto nessuna richiesta della Libia per chiedere l'iscrizione all'ordine del giorno di un punto relativo alla Svizzera".

A rassicurare il governo elvetico e la comunità internazionale Farhan Haq, portavoce dell'Onu. Secondo il funzionario, un mese fa Tripoli aveva effettivamente tentato di far inserire nel programma un simile punto. Ma, poiché una richiesta del genere è contraria alla Carta delle Nazioni Unite, è stata immediatamente rifiutata dal comitato responsabile della pianificazione del programma dell'Assemblea generale. Infatti "nessun membro dell'Onu ha il diritto di minacciare l'esistenza o la sovranità di un altro membro", ha proseguito il portavoce. Il testo non è quindi stato accolto e non è nemmeno stato divulgato come documento del Palazzo di Vetro.

Quanto agli arresti di moglie e figlio di Gheddafi, malgrado le scuse recentemente pronunciate dal presidente svizzero Hans-Rudolf Merz, andato di persona a Tripoli, l'ira della Libia non si placa. E nonostante le promesse delle autorità libiche due cittadini svizzeri continuano a essere trattenuti nel Paese africano. Non è del resto la prima volta che Gheddafi suggerisce di far sparire la Svizzera dalle carte geografiche. Una simile proposta sarebbe stata già formulata dal Colonnello al vertice del G8 in giugno all'Aquila. Gheddafi in passato ha definito la Svizzera una "mafia mondiale e non uno Stato".

Ma cosa ne pensano gli svizzeri? In Ticino, l'idea dello smembramento e di una "adesione" all'Italia non è presa in considerazione: "Non ne abbiamo la minima intenzione, pur avendo ottimi rapporti con l'Italia", ha detto all'agenzia Ansa il presidente del Consiglio di Stato ticinese (esecutivo), Gabriele Gendotti. Per Gendotti, chi formula simili proposte "non conosce la storia di questo Paese che è nato come una volontà di stare insieme, di essere una nazione con quattro quattro culture e quattro lingue diverse. Offende la Svizzera e noi Svizzeri italiani che ci sentiamo svizzeri a tutti gli effetti".

Per la prima volta Gheddafi è atteso alla sede dell'Onu di New York, insieme a decine di altri capi di Stato e di governo, nella settimana che si apre il 21 settembre. Secondo esperti consultati dalla televisione svizzera sembra improbabile che la richiesta di Gheddafi possa essere inclusa nella lista ufficiale dei temi trattati dall'Assemblea dell'Onu, perché contraria al diritto internazionale.

(3 settembre 2009, repubblica.it)

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