03 novembre 2006

beirut, gulag orkestar

i balcani osservati dagli occhi curiosi di questo interessantissimo esordiente 19enne d'oltreoceano. il risultato è un delicato e bellissimo album, che vive tra i fiati, le fisarmoniche, le chitarre e mille altri ingredienti che formano un'atmosfera unica. su cui galleggia la voce acuta di zach condon. una musica eterea e bastarda, senza tempo né età, gioiosa e amara allo stesso tempo.
4

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