12 aprile 2009

e allora domenica scorsa ho partecipato alla stramilano.
varie sensazioni, che ancora devo assimilare.
sabato vado a rozzangeles con massimo, che essendo foresto ancora deve fare il certificato medico. poi san donato -> duomo a ritirare il pacco gara.
la sera a cena dai miei e poi preparo la"roba", nello zaino metto un po' di tutto, non avendo esperienza di mezze. maglie, tessuti, liquidi, solidi, asciugamano ecc.
domenica si parte con un contrattempo (con massimo - nonostante sia logorroico a livelli mondiali, o forse per quello - non ci si annoia mai da quel punto di vista), lasciamo la macchina sempre a san donato, metropolitana, folla, castello, deposito borse, stretching e preparazione. non molta emozione devo dire, sensazioni positive, è bello vedere tanta gente e un discreto folklore a milano che non siano per un aperitivo o simili. continuo a stare tranquillo, ci avviciniamo alla partenza, attesa, speaker rompicoglioni ma non troppo.
partono i pro, poi cannone, nel senso dello sparo (anche se di quell'altro tipo mi dicono ce ne fosse), e si va. si muovono quelli prima di noi, poi lentamente anche la massa parte. cammina, poi corricchia, poi prende il ritmo e finalmente si va. è bellissimo sentire il rumore di migliaia di scarpe che rullano sul pavée coi proprietari in silenzio a concentrarsi sulla gara. continuo a ripetermi di andare tranquillo e non partire troppo forte, ma effettivamente 6:00 min/km sarebbero stati troppo prudenti... infatti tengo i 10,8 kmh (5:33/km). massimo non lo vedo più e penso che sia ormai lontano. già i kilometri non mi tornano tra cartelli e garmin, e come appurerò poi su internet e parlandone è una sensazione comune. l'ipotesi più probabile è che tornando al percorso "vecchio", misurato meno accuratamente, la distanza non sia 21,097 km ma ben 3-500 metri di più.
verso i 3k siamo ancora discretamente compatti e al primo rifornimento prendo solo acqua, mica spugnaggio. le spugne e il gatorade da qui in poi saranno un miraggio, perché troveremo io e i temporanei vicini solo tavoli vuoti. per il gatorade poco male, ho le mie scorte "ad uso personale", ma lo spugnaggio sicuramente avrebbe alleviato il caldo. sì, perché la pioggia di poche ore prima, complice la temperatura che si alza velocemente, restituisce dall'asfalto un'umidità poco sopportabile. tant'è che dal 10° km in poi anche se mi sento bene decido di inaugurare l'enervit gel, che è una via di mezzo tra il detersivo per i piatti e il gel per capelli, avendone preso il sapore da uno e la consistenza dall'altro. immediatamente mi dico: una volta finito, mai più. tanto, fino a quando non farò gare più lunghe di 2 ore, questi sono un di più.
12° km, mi sento bene, ma comincio a sentire il caldo. ritrovo massimo in cagotto da iper carb loading. mah! intanto milano mi scorre di fianco (e non il contrario) e io sono indeciso se concentrarmi sulla corsa o guardarmi vie, strade, edifici, monumenti e soprattutto traffico, che per la prima volta è lui ad aspettare che io passi. pochi tifosi e sostenitori, ma la gente che è ai bordi a vedere passare i corridori è numerosa, per fortuna molta più dei coglioni che suonano il clacson o che urlano ai vigili. fa strano constatare che esistono davvero i milanesi che devono PER FORZA andare in centro in macchina/suv/moto, che non possono fare nemmeno 1 km a piedi (o in metropolitana). tutti disabili, o anziani o con problemi di deambulazione o accompagnatori. oggi la città è in mano ai podisti, ai pedestrian, ai ciclisti, a chi emette zero sostanze inquinanti (a patto di non assumere troppo enervit gel). grazie vigil-antes per essere stati inflessibili e non aver fatto passare nemmeno il poliziotto, probabilmente con la propria auto privata. so che correre in mezzo a questo inquinamento fa male, ma è bello lo stesso.
intanto sono al 15°, e il ritmo pazzesco fin qui tenuto e che anzi ho incrementato tra 5 e 15 k comincia a farsi sentire, mischiandosi all'afa anomala. pensavo di rallentare un po' ma non così tanto. kilometro 16, comincio a sentire i crampi che salgono, e allora in poco tempo prendo sia l'integratore di sali che il secondo gel (che probabilmente a questo punto non serve a niente ma è come nando de napoli in nazionale, fa spogliatoio, morale).
al 17° mi fermo a camminare per la prima volta e per qualche metro, cosa che farò ancora, più o meno al 18° e al 20°, sempre incerto se camminare veloce, corricchiare o provare a stirare i muscoli. saggiamente niente stretching, ma arranco fino al 20°, poi non mi fermo più. dopo poco inizia la lunga sequela di archi pubblicitari, ormai il garmin non fa più testo, non si capisce qual è l'ultimo km, un paio di curve e sono dentro l'arena e in fondo alla stramilano!
tempo non esaltante ma importa poco, dopo tutto è la mia prima mezza, la prossima andrà sicuramente meglio, porto a casa una bella esperienza, fatta da solo, in due e in seimila, e la consapevolezza che milano sa essere molto ma molto meglio di come appare tutti i giorni (o sono io che non vedo la parte sana?).
per oggi può bastare, abbiamo inciso abbastanza i nostri nomi nelle pagine della storia, la prossima volta imparerò dagli errori che ho commesso oggi e ne farò degli altri che mi aiuteranno a migliorare ancora, a godermi la felice sfida con la fatica.
per ora ho molta voglia di confrontarmi con le medie distanze (chissà, dopo la pausa di pasqua il 19 provo i 24 km), magari fino a 30 km, ma 42 km forse sono troppo impegnativi per il momento, e vanno preparati davvero più scrupolosamente di quanto non stia facendo adesso. forse ora - martedì notte - parlano i polpacci, i quadricipiti e l'interno cosce che pulsano, cigolano e sono ancora pieni di acido lattico.
l'importante è non venire a contatto troppo frequentemente con enervit gel.
e di non prendere per oro colato, verità assoluta, tutto quello che mi viene propinato di persona o su internet. setacciare gli utili consigli dalla fuffa.
usare buon senso e ascoltare il proprio corpo, no?











p.s.: leggo che "Nel piazzale antistante l'Arena, 30 cuochi e camerieri distribuiti su due cucine da campo hanno servito 4500 pasti (anche per ciliaci e vegetariani) in una tensostruttura capace di far sedere 450 persone alla volta per un menu a base di pasta (500 ikg utilizzati) al pomodoro (100 kg), panini (4000) da riempire col salame (vari bancali di prodotto confezionato), 200 mele. ''Ma non solo -racconta Antonio Arosio delegato di Protezione Civile del Comitato provinciale CRI di Milano- Abbiamo allestito anche 16 tende dove abbiamo stivato, custodito e smistato 6000 borse degli atleti della mezza Maratona e 5 tende pneumatiche per spogliatoi, sala massaggi, sala operativa. Un lavoro logistico che ha impegnato 5 mezzi pesanti (bilici) e 8 mezzi da carico oltre a 15 tra autovetture e pullmini per il trasporto del personale''.
io ho visto solo il deposito borse... sarà stata la troppa concentrazione!

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