22 settembre 2006

graffitari/2

graffitari a milano puntata seconda.
su la repubblica milano di giovedì 21 settembre, pagina IX, si legge una dichiarazione di armani, il quale sui graffitari dice che "Andrebbero mandati in galera, ma sul serio". e aggiunge, "Ho fatto lo sforzo di aprire quella vetrina per per rianimare la via [corso di Porta Ticinese, ndr] e il quartiere, ma quella zona è frequentata da brutta gente, che non vorrei vedere nel mio negozio". E si auspica che Milano diventi "una città più internazionale, dove ci sia un senso civico più alto e maggiore attenzione dell'amministrazione". Detto così, sembra quasi che Armani non vada in giro per Milano, e che non veda immigrati e turisti in città. forse perché c'è in giro troppa brutta gente. Comunque, sui graffitari Sgarbi replica che "Armani ha ragione se parliamo di graffiti su monumenti storici e palazzi diciamo fino agli anni cinquanta. lì la deturpazione è un delitto e quelli sono vandali, anche se parlare di galera è naturalmente iperbolico. ma se parliamo di graffiti sugli orribili palazzoni delle periferie [saranno contenti quelli che ci vivono, dico io], lì i graffitari diventano inventori, artisti, migliorano la realtà. io ho visto i graffiti al leoncavallo e sono sicuro che anche Armani li troverebbe belli. se vuole, una sera porto anche lui a vederli".
Aspettiamo con impazienza visite guidate da sgarbi di giovani writer e di armani alle orribili periferie, con tappa al leoncavallo.
la cosa più intelligente a riguardo forse l'ha detta pao, quello che tra le altre cose trasforma i panettoni di cemento di milano in pinguini, il quale ha affermato che "forse il problema è che tolgono spazio alla pubblicità", e che "gli stessi stilisti s'ispirano allo street style".

Nessun commento:

Posta un commento