06 febbraio 2007

Jimi Tenor - Beyond the Stars (2004)

È quando meno te l'aspetti che succedono le cose migliori. Ascolti Beyond the Stars e ti sembra un album fatto con perizia ma molto distante dai gusti preferiti, troppo chic, frou frou, exotico o barryadamsoniano per essere di tuo gradimento.. Insomma, skippa e poi cancella i file, o tieni qualcosa per andare a correre? Neanche. Le tastierine star trek annegate nei fiati e i coretti non le voglio più sentire. Fino a quando... fino a quando arrivi alla traccia 11: Tsunami. Ed è veramente uno tsunami musicale, che spazza via le atmosfere anni 70 tipo Starski & Hutch. O i tappeti musical-paradisiaci. Architettura sghemba e oscena, fiati sussurrati taglienti come katane, 3 minuti e 22 secondi di pura meravigliosa pazzia meditata, la tromba che incorre violenta e casuale, pur seguendo uno schema che risulta preciso e allo stesso tempo improvvisato. Uno spettacolo a cui assistere impietriti, una vera e propria onda anomala che ti investe e avvolge, e quando meno te l'aspetti si interrompe. Da ripetere, e ripetere, e ripetere... Come una C60 di una volta. Andando a informarsi un minimo (adesso sì che ne vale la pena), si scopre la Tenormusic: strumenti modificati o letteralmente inventati ex-novo per creare quel mood, e per quanto mi riguarda quell'unica traccia, che ti cambia la giornata. Non esiste altro, i rimanenti due brani sono da saltare come il resto dell'album. Ma quell'oasi...
s.v.


(ascoltabile qui - il cazzo di player da incorporare non funziona, bisogna andare giù o cercarlo)

Nessun commento:

Posta un commento