30 giugno 2008
28 giugno 2008
26 giugno 2008
new mantra today
"Never saw your face", Simone Massaron & Carla Bozulich
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simone massaron
Hercules & Love Affair - s/t (2008)
Molto disco anni 70, frisco castro, pantazampa e colori accesi. 1,5, nonostante Antony Hegarty (di Antony and the Johnsons)
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25 giugno 2008
masochist blues
milano, stadio meazza san siro, 24 giugno ore 23. un gruppetto di una cinquantina di persone si prepara ad accamparsi con tende e sacchi a pelo sull'asfalto davanti all'ingresso dello stadio. fan di springsteen che domani sera assisteranno al concerto.
come dire, una simpatica seratina a dormire sull'asfalto liquefatto a 37 °C all'ombra.
milano, 25 giugno. il sole sorge alle 5.36.
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stadio san siro
24 giugno 2008
Motorpsycho - Little Lucid Moments (2008)
Qualcuno se ne va, qualcuno rimane; son tornate le cavalcate (motor) lisergiche (psycho). 3, di stima.
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23 giugno 2008
Nine Inch Nails - The Slip (2008)
...ecco qua l'n-esimo nuovo lavoro di reznor in downloading (come già detto altrove è scaricabile gratuitamente - oppure a 5 $ - sul sito http://theslip.nin.com/). i casi sono due: o è tarantolato oppure dopo l'abbandono polemico della casa discografica pensa che fare di più sia preferibile a fare meglio, data la prolificità.
E' un bel sentire, ma la fretta è forse cattiva consigliera. Qualche dettaglio poteva essere maggiormente curato. C'è una netta divisione tra la testa tradizionale con un incedere costante, la pancia, vuota e più silenziosa, e la coda simile all'inizio. 2,75
E' un bel sentire, ma la fretta è forse cattiva consigliera. Qualche dettaglio poteva essere maggiormente curato. C'è una netta divisione tra la testa tradizionale con un incedere costante, la pancia, vuota e più silenziosa, e la coda simile all'inizio. 2,75
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nine inch nails
21 giugno 2008
17 giugno 2008
16 giugno 2008
14 giugno 2008
Mike Patton - A Perfect Place (2008)
Dopo dichiarazioni d'amore per il cinema e colonne sonore immaginarie, finalmente aqquella pazza di michela patton gliel'hanno fatto fare un vero sauntrec.
1,5
1,5
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13 giugno 2008
The Gutter Twins - Saturnalia (Sub Pop, 200)
Ovvero, Mark Lanegan e Greg Dulli. Che per fortuna non riservano sorprese, e percorrono i loro classici temi, terre battute da sempre. Ballate, melodie struggenti, squarci strazianti, perdizione, fosca grigitudine, impasto saturo e denso, intenso. 4
(forse merita meno, non è tutto grasso che cola, ma è così difficile sentire dischi così belli ultimamente che non cambio idea)
(forse merita meno, non è tutto grasso che cola, ma è così difficile sentire dischi così belli ultimamente che non cambio idea)
It's alright to cave into a Love
Although it's not enough
Not enough to save you from yourself
Or what you love too much
And always deeper-
And still even deeper-
And I believe there's a Heaven below
All I see is a Dream
That lies beneath it all
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greg dulli,
gutter twins,
mark lanegan,
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11 giugno 2008
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lenny kravitz,
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Roni Size - New Forms II (2008)
Nel 97 uscì New Forms, subito diventò la pietra miliare di tutta la musica dance in generale, e in particolare diede il la in maniera massiccia al drum n bass.
Per il decennale esce una versione remixata, manipolata con parti inedite, rimescolate.
La notizia buona è che New Forms dopo 10 anni non ha perso una virgola della sua freschezza, spigliatezza e valore, caso rarissimo nel "ballabile".
Quella cattiva è che la presente riedizione risulta perfettamente inutile: laddove si allunga è di troppo, le parti sostitutive sono peggiorative, le modifiche indeboliscono, giunture sghembe e calzini spaiati.
5 per New Forms e 1,5 per New Forms II
Per il decennale esce una versione remixata, manipolata con parti inedite, rimescolate.
La notizia buona è che New Forms dopo 10 anni non ha perso una virgola della sua freschezza, spigliatezza e valore, caso rarissimo nel "ballabile".
Quella cattiva è che la presente riedizione risulta perfettamente inutile: laddove si allunga è di troppo, le parti sostitutive sono peggiorative, le modifiche indeboliscono, giunture sghembe e calzini spaiati.
5 per New Forms e 1,5 per New Forms II
10 giugno 2008
Tom, wait
Tom Waits
Glitter And Doom Tour
Il leggendario artista e cantautore americano arriva in Italia a luglio per tre date del suo nuovo Tour! L'appuntamento è al Teatro degli Arcimboldi di Milano dal 17 al 19 luglio!
Platea Alta Intero € 143,75
Platea Bassa Intero € 143,75
Prima Galleria Intero € 103,50
Seconda Galleria Intero € 103,50
Glitter And Doom Tour
Il leggendario artista e cantautore americano arriva in Italia a luglio per tre date del suo nuovo Tour! L'appuntamento è al Teatro degli Arcimboldi di Milano dal 17 al 19 luglio!
Platea Alta Intero € 143,75
Platea Bassa Intero € 143,75
Prima Galleria Intero € 103,50
Seconda Galleria Intero € 103,50
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arcimboldi,
sticazzi,
tom waits
09 giugno 2008
casualmente mi sono imbattuto in questa discussione
sera ho reinstallato amule dopo una bella formattazione ed adesso non va + il kad..e sticazzi
come mi era già successo ho scariocato il file nodes.dat per amule l'ho sostiuito ma nulla facendo bootstrap rimane firewalled e dopo un pò torna su off tempo fa invece facebndo cosi avevo risolto perfettamente.. avete idee??
il file nodes.dat lo devi cancellare, non sostituire. una volta cancellato (a programma spento), riavvii amule e procedi col boostrap (collegandoti solo ai server, attendi che parta qualche download e dopo un po' premi boostrap).
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minchiate,
tennologia,
vadoannanna
The Brian Jonestown Massacre - My Bloody Underground (2008)
opera dall'elevato peso specifico
pathos, tanto pathos
eccellenti idee reiterate, ripetute allo spasmo/in direzione circolare
indifferentemente una chitarra lisergica, una voce grecachegracchia, un brano per pianoforte
l'ho messo come uscita 2008 e in effetti mi pare così ma qualcuno la dà come 2007
non posso escluderlo da mxm_08, toglierò qualcos'altro, anzi, direi che è degno album conclusivo di questa copiosa seriesperienza
alla prossima
4
pathos, tanto pathos
eccellenti idee reiterate, ripetute allo spasmo/in direzione circolare
indifferentemente una chitarra lisergica, una voce grecachegracchia, un brano per pianoforte
l'ho messo come uscita 2008 e in effetti mi pare così ma qualcuno la dà come 2007
non posso escluderlo da mxm_08, toglierò qualcos'altro, anzi, direi che è degno album conclusivo di questa copiosa seriesperienza
alla prossima
4
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stagione dei monsoni in bassa padana
umidità 95%
temperatura torrida – no, gelida – no, anzi, torrida
clima novembrino, ma in estate, e la pioggia che dura tutta la stagione
bene
tanga e pastrano
p.s.: ho bisogno di giornate di 50 ore, oppure di un'organizzazione della vita più teutonica
temperatura torrida – no, gelida – no, anzi, torrida
clima novembrino, ma in estate, e la pioggia che dura tutta la stagione
bene
tanga e pastrano
p.s.: ho bisogno di giornate di 50 ore, oppure di un'organizzazione della vita più teutonica
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cheppalle,
climate change,
effetto serra,
minchiate serie,
monsoni,
tempo
07 giugno 2008
06 giugno 2008
05 giugno 2008
L'università chiuda le porte agli ultrà della destra
Il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, vuole parlare di foibe a Padova
di FRANCESCO MERLO
(corriere.it, 5/6/08)
di FRANCESCO MERLO
(corriere.it, 5/6/08)
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forza nuova,
roberto fiore
04 giugno 2008
03 giugno 2008
Rolling Stones - Shine a Light: Original Soundtrack (2008)
colonna sonora lungometraggio scorsese su un concerto dei rolling stones odierno ergo doppio live old style + ospiti illustri. normodotato. 2
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musica,
rolling stones
Dead Child - Attack (2008)
Ma cos'è sta roba. Anche gli urletti alla aironmèiden ma ho sbagliato maccome...
Nel 2008 ancora su e giù col capino coi capelli lunghi il doppio rullante, i metallari. s.v.
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daed child,
musica
Kill Bill Vol. 2
Spesso il tempo offusca la memoria. [del resto, history will teach us nothing...]
Quando ho visto sul giornale che davano Kill Bill Vol. 2 in televisione, non mi sono ricordato di quando, solo pochi anni fa, sono andato a velere il Vol. 1, di quanto lo avessi odiato per la boria del suo autore, la sua pretenziosità, pretestuosità, la noia di un'opera inutile, dannosa per il mio già cagionevole cervello, ancor peggio di Jackie Brown, Hotel Rooms e tutta la merda prodotta direttamente o indirettamente e successiva a quei due capolavori del cinema contemporaneo quali erano Le iene e Pulp fiction.
Ho giurato all'epoca che mai avrei visto il volume 2, non ho mantenuto e quindi deciso a punirmi sono arrivato fino in fondo, pubblicità, meteo e tg compresi, senza registrazioni, direttamente sui maroni. Non me ne frega un cazzo degli omaggi, non mi interessa dei morti contati nel primo rispetto ai secondi, non mi interessano i personaggi, non mi interessa niente di niente, sono tutte fregnacce. E basta.
Nello stesso (fortunato!) periodo ho visto Matrix Reloaded, il secondo della serie, anche lì ho fatto lo stesso giuramento. Vediamo se riesco a vedere il terzo e tirarmi un'altra mazzata.
Quando ho visto sul giornale che davano Kill Bill Vol. 2 in televisione, non mi sono ricordato di quando, solo pochi anni fa, sono andato a velere il Vol. 1, di quanto lo avessi odiato per la boria del suo autore, la sua pretenziosità, pretestuosità, la noia di un'opera inutile, dannosa per il mio già cagionevole cervello, ancor peggio di Jackie Brown, Hotel Rooms e tutta la merda prodotta direttamente o indirettamente e successiva a quei due capolavori del cinema contemporaneo quali erano Le iene e Pulp fiction.
Ho giurato all'epoca che mai avrei visto il volume 2, non ho mantenuto e quindi deciso a punirmi sono arrivato fino in fondo, pubblicità, meteo e tg compresi, senza registrazioni, direttamente sui maroni. Non me ne frega un cazzo degli omaggi, non mi interessa dei morti contati nel primo rispetto ai secondi, non mi interessano i personaggi, non mi interessa niente di niente, sono tutte fregnacce. E basta.
Nello stesso (fortunato!) periodo ho visto Matrix Reloaded, il secondo della serie, anche lì ho fatto lo stesso giuramento. Vediamo se riesco a vedere il terzo e tirarmi un'altra mazzata.
02 giugno 2008
Inconfutabili falsità
Iran - 02.6.2008
Prosegue la campagna mediatica sulla minaccia iraniana, ora spunta la rete di al Qaeda
La notizia proviene da fonti del governo Usa, citate dalla rete Abc News, secondo cui negli ultimi mesi il governo iraniano avrebbe avuto dei colloqui con esponenti della leadership di Al Qaeda. Si tratta di alcuni membri della “rete del terrore”, che si trovano agli arresti in Iran dal 2003. Il leader del gruppo pare sia Saif al Adel, ricercato anche per gli attentati in Kenya e Tanzania del 1998. Oltre a lui, Suliman abi Ghaith, considerato uno dei portavoce di Al Qaeda, e una decina di altri militanti, tra cui due figli di Bin Laden, Saad e Hamza. Al Qaeda. Le fonti, interne al Pentagono rimaste anonime, sostengono che difficilmente Teheran li potrebbe liberare, ma si dicono preoccupate perché non conoscono la ragione di tali colloqui. Da tempo il governo statunitense preme affinché le autorità iraniane consentano l'estradizione dei militanti di Al Qaeda verso i paesi di origine, ma Teheran si è finora opposta. Gli esperti militari Usa sostengono che i miliziani qaedisti sono “congelati”, nel senso che vengono strettamente controllati nelle comunicazioni e negli spostamenti. L'Iran, tuttavia, potrebbe usarli come merce di scambio o come assicurazione: potrebbe minacciare di rilasciarli in caso di azioni ostili da parte statunitense, oppure, in caso di attacco da parte della stessa rete di al Qaeda, usarli come ostaggi. Di fatto, però, nelle ultime settimane la campagna mediatica attorno all'Iran e alla sua pericolosità si è fatta più pressante. Da un lato si accusa Teheran di sostenere le milizie sciite in Iraq, dall'altro, di stare ancora tentando di sviluppare armi atomiche. In entrambi i casi le accuse hanno destato il sospetto di essere gonfiate, o comunque divulgate secondo una tempistica precisa, il cui fine potrebbe essere quello di creare le basi di consenso per un attacco all'Iran. Ora al ventaglio delle accuse contro Teheran se n'è aggiunta un'altra, che nella vulgata dei titoli dei quotidiani potrebbe facilmente diventare un equazione: l'Iran tratta con Al Qaeda, dunque la rete del terrore trova asilo in Persia. Cinque anni fa la campagna in Iraq venne lanciata per il sospetto che Saddam Hussein possedesse armi di distruzione di massa e avesse rapporti con Al Qaeda.
Aiea. Venerdì 30 maggio, dopo la discussione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul nuovo rapporto dell'agenzia atomica dell'Onu, Aiea, l'ex presidente iraniano Rafsanjani commentava indignato: “L'Aiea ci ha teso una trappola”. Il rapporto in cui l'Aiea chiede sostanziali chiarimenti a Teheran sul suo piano nucleare, sostiene, “rinnova passate denunce prive di fondamento e rappresenta una nuova trappola, perché l'Iran ha già risposto a tutte le questioni ancora aperte”. Anche l'ex negoziatore iraniano sul nucleare, Ali Larijani, ha commentato sfavorevolmente il rapporto, sostenendo che “se l'Aiea continua per questa strada, il Majlis (il parlamento, ndr) afrronterà la questione del nucleare delineando un nuovo limite alla cooperazione con l'agenzia”. La reazione iraniana è certamente legata al fatto che, non più tardi di una settimana fa, al vertice economico di Sharl el Sheik, il direttore dell'agenzia per il nucleare Mohamed El Baradei dichiarava: “non abbiamo visto indicazioni né concrete evidenze che l'Iran stia costruendo armi nucleari”. E ancora due mesi fa, nel precedente rapporto dell'Aiea, si sosteneva che “tutte le questioni in sospeso sono state chiarite con successo”. Il rapporto presentato oggi al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, invece, era di tutt'altro registro, e le maggiori agenzie stampa internazionali hanno titolato: “Il rapporto Aiea aumenta le preoccupazioni sull'Iran”. “Il rapporto di El Baradei esprime seria preoccupazione circa le prove che l'Iran sta lavorando a programmi con chiare applicazioni militari”, si legge nell'editoriale del New York Times del 28 maggio.
Reazioni. Il rapporto Aiea, secondo Gregory Schulte, delegato Usa alle Nazioni Unite “mostra forti motivi per sospettare che l'Iran abbia lavorato sottobanco, almeno fino a tempi recenti, per costruire una bomba”. Probabilmente l'espressione “recenti” stava ad indicare alcune scoperte di applicazioni militari iraniane, risalenti al 2004, ma non è stata chiarita. La controparte iraniana, Ali Ashgar Soltanieh, ha replicato che si tratta di accuse “senza fondamento e con prove fabbricate ad arte”. Così, mentre da Teheran si sostiene che “le accuse sono state smentite”, e si insiste perché l'agenzia atomica declassi il nucleare iraniano a un livello di “normale routine”, i maggiori media mondiali parlano di preoccupazioni e nuove ispezioni da svolgere.
Chiunque abbia ragione, il timore è che le voci di quanti premono affinchè la paura dell'Iran si faccia strada nell'opinione pubblica, stiano diventando sempre più forti.
Naoki Tomasini (PeaceReporter.it, 2/6/08)
Prosegue la campagna mediatica sulla minaccia iraniana, ora spunta la rete di al Qaeda
La notizia proviene da fonti del governo Usa, citate dalla rete Abc News, secondo cui negli ultimi mesi il governo iraniano avrebbe avuto dei colloqui con esponenti della leadership di Al Qaeda. Si tratta di alcuni membri della “rete del terrore”, che si trovano agli arresti in Iran dal 2003. Il leader del gruppo pare sia Saif al Adel, ricercato anche per gli attentati in Kenya e Tanzania del 1998. Oltre a lui, Suliman abi Ghaith, considerato uno dei portavoce di Al Qaeda, e una decina di altri militanti, tra cui due figli di Bin Laden, Saad e Hamza. Al Qaeda. Le fonti, interne al Pentagono rimaste anonime, sostengono che difficilmente Teheran li potrebbe liberare, ma si dicono preoccupate perché non conoscono la ragione di tali colloqui. Da tempo il governo statunitense preme affinché le autorità iraniane consentano l'estradizione dei militanti di Al Qaeda verso i paesi di origine, ma Teheran si è finora opposta. Gli esperti militari Usa sostengono che i miliziani qaedisti sono “congelati”, nel senso che vengono strettamente controllati nelle comunicazioni e negli spostamenti. L'Iran, tuttavia, potrebbe usarli come merce di scambio o come assicurazione: potrebbe minacciare di rilasciarli in caso di azioni ostili da parte statunitense, oppure, in caso di attacco da parte della stessa rete di al Qaeda, usarli come ostaggi. Di fatto, però, nelle ultime settimane la campagna mediatica attorno all'Iran e alla sua pericolosità si è fatta più pressante. Da un lato si accusa Teheran di sostenere le milizie sciite in Iraq, dall'altro, di stare ancora tentando di sviluppare armi atomiche. In entrambi i casi le accuse hanno destato il sospetto di essere gonfiate, o comunque divulgate secondo una tempistica precisa, il cui fine potrebbe essere quello di creare le basi di consenso per un attacco all'Iran. Ora al ventaglio delle accuse contro Teheran se n'è aggiunta un'altra, che nella vulgata dei titoli dei quotidiani potrebbe facilmente diventare un equazione: l'Iran tratta con Al Qaeda, dunque la rete del terrore trova asilo in Persia. Cinque anni fa la campagna in Iraq venne lanciata per il sospetto che Saddam Hussein possedesse armi di distruzione di massa e avesse rapporti con Al Qaeda.
Aiea. Venerdì 30 maggio, dopo la discussione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul nuovo rapporto dell'agenzia atomica dell'Onu, Aiea, l'ex presidente iraniano Rafsanjani commentava indignato: “L'Aiea ci ha teso una trappola”. Il rapporto in cui l'Aiea chiede sostanziali chiarimenti a Teheran sul suo piano nucleare, sostiene, “rinnova passate denunce prive di fondamento e rappresenta una nuova trappola, perché l'Iran ha già risposto a tutte le questioni ancora aperte”. Anche l'ex negoziatore iraniano sul nucleare, Ali Larijani, ha commentato sfavorevolmente il rapporto, sostenendo che “se l'Aiea continua per questa strada, il Majlis (il parlamento, ndr) afrronterà la questione del nucleare delineando un nuovo limite alla cooperazione con l'agenzia”. La reazione iraniana è certamente legata al fatto che, non più tardi di una settimana fa, al vertice economico di Sharl el Sheik, il direttore dell'agenzia per il nucleare Mohamed El Baradei dichiarava: “non abbiamo visto indicazioni né concrete evidenze che l'Iran stia costruendo armi nucleari”. E ancora due mesi fa, nel precedente rapporto dell'Aiea, si sosteneva che “tutte le questioni in sospeso sono state chiarite con successo”. Il rapporto presentato oggi al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, invece, era di tutt'altro registro, e le maggiori agenzie stampa internazionali hanno titolato: “Il rapporto Aiea aumenta le preoccupazioni sull'Iran”. “Il rapporto di El Baradei esprime seria preoccupazione circa le prove che l'Iran sta lavorando a programmi con chiare applicazioni militari”, si legge nell'editoriale del New York Times del 28 maggio.
Reazioni. Il rapporto Aiea, secondo Gregory Schulte, delegato Usa alle Nazioni Unite “mostra forti motivi per sospettare che l'Iran abbia lavorato sottobanco, almeno fino a tempi recenti, per costruire una bomba”. Probabilmente l'espressione “recenti” stava ad indicare alcune scoperte di applicazioni militari iraniane, risalenti al 2004, ma non è stata chiarita. La controparte iraniana, Ali Ashgar Soltanieh, ha replicato che si tratta di accuse “senza fondamento e con prove fabbricate ad arte”. Così, mentre da Teheran si sostiene che “le accuse sono state smentite”, e si insiste perché l'agenzia atomica declassi il nucleare iraniano a un livello di “normale routine”, i maggiori media mondiali parlano di preoccupazioni e nuove ispezioni da svolgere.
Chiunque abbia ragione, il timore è che le voci di quanti premono affinchè la paura dell'Iran si faccia strada nell'opinione pubblica, stiano diventando sempre più forti.
Naoki Tomasini (PeaceReporter.it, 2/6/08)
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Il signoro Naishige disse: «La via del Samurai significa essere posseduto dal pensiero della morte. Neppure dieci persone unite sono capaci di uccidere un simile uomo».
Non è possibile compiere grandi imprese restando nella normalità. Bisogna pensare alla morte fino alla pazzia. Se nel Bushido si mostra esitazione, si finisce presto per essere sconfitti. Non pensando alla lealtà e alla pietà filiale, si deve considerare soltanto la morte. Infatti lealtà e pietà filiale sono presenti in questo unico pensiero della morte. [...]
Queste sono cose sentite recentemente. Si tratta di questo. Shida Kuchinosuke diceva: «Se non rimane niente, sia che viva, sia che muoia, è meglio vivere». Ma in realtà voleva dire il contrario, è cioè: «Quando sei in dubbio se andare o non andare in un luogo, è meglio non andare». E ancora: «Quando sei in dubbio se mangiare o no, è meglio non mangiare; vivere o morire, è meglio morire».