12 febbraio 2009

Filosofia spicciola
sto sistemando/spostando dei libri su una libreria di casa. polvere, mani sporche. mi scappa da cagare. sul cesso ho un dubbio (perché è sempre lì che il cervello macina, la figura del pensatore seduto con la fronte appoggiata al pugno non sembra seduto sul cesso, sta effettivamente defecando): le mani me le tengo sporche o me le lavo? la carta igienica la posso usare con le mani lerce (?), ma il bidè me lo faccio con le mani sporche? se me le lavo, poi tanto devo fare il bidè, quindi poi me le devo lavare di nuovo, per poi tornare a impolverarmele; d'altra parte, se non me le lavo cosa mi faccio il bidè a fare, con le mani luride. il mio deretano non se lo merita. e neanche mi sembra il caso di tornare a spostare libri con le mani sporche senza farmi il bidè, e farlo quando ho finito di impolverarmele - questa è l'ipotesi che mi attrae meno.
son problemi.
alla fine opto per la versione schizzinosa, defecazione, lavaggio mani, bidè, lavaggio mani, ri-impolveramento, lavaggio mani, cibo e bevande, lavaggio denti, toilette pre-sonno, nanna.
uno scaffale è liberato - e riempito subito.



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