01 febbraio 2009

roots rockers (royale rockers)

casino royale live @ c.s. leoncavallo, 31/1/2009

22.45 - la juve ha perso. esco o non esco?
esco.
non so se ringraziare il leoncavallo per gli orari assurdi che ti permettono di fare altro di sera e andare là dopo, oppure se maledirlo perché ti costringe a fare tardissssimo (o presto, dipende da che parte si guarda il week end). di sicuro non mi mancava la puzza di fumo che ti impregna i vestiti e che che non ti abbandona se non dopo una violenta raschiatura dell'epidermide. lo devi sudare il fumo, perché ti vada via.
sbaglio strada un paio di volte, già non sono un drago dell'orientamento, in più sono anni che non vengo da queste parti (ehm, l'abitudine mi ha fatto imboccare la tangenziale ovest e non la est, ma rimedio prontamente. cominciamo bene). una volta ritrovato il bandolo della matassa scopro di sapere ancora come ci si arriva. parcheggio selvaggio nel grumo abitativo tra greco e la ferrovia (una delle ultime volte ho preso una multa per divieto di sosta alle 2.30).
mezz'oretta di coda prima di entrare, decisamente freschino, qualche fiocco di neve, mi sa che il lungo domani verrà sostituito dal tapis roulant, sob. entro, 8 euro (una volta erano 5mila lire!? o ricordo male? o sono io che divento vecchio e quindi mi devo lamentare) clima decisamente tranquillo.
giretto di perlustrazione, non è cambiato nulla, libreria, baretto, code infinite per i generi di conforto, la birra non so (forse in quello sono cambiato io), dauntaun sembra sempre l'anticamera dell'inferno. tutto come quand che seri giuin, ho preso anche la magliettina.

0.20 - inizia lo spettacolo. i casino royale esibiscono il loro più recente mood. da quello che posso apprezzare (non c'è niente di peggio di un capannone per sentire male un evento dal vivo. perché la tipica forma ad angoli acuti del tetto non è stata sfruttata come simbolo?) sembrano proprio in forma e a proprio agio in quelle sonorità. del resto, il reggae roots è sempre stato lì, sullo sfondo, anche quando sembravano a migliaia di chilometri di distanza, come nel periodo RYLZ. ritmo in levare, chitarra, basso, batteria (ma è lui!? devo indagare), tastiere/organ, voce, jolly/clavietta. la cosa che mancava di più: i fiati, che avrebbero riempito un poco gli spigoli del leoncavallo, ma va bene così. (ma fumano proprio tutti attorno a me?) gente mista vecchia/giovane, pochi rasta, stragiati, fighetti, atmosfera rilassata, disinteresse, emozione, scimmia, passione, coinvolgimento, danza. un'oretta abbondante di concerto, pausa, al ritorno sul palco una sorpresa: chiamano a gran voce il loro ex compagno di strada giuliano palma che canta con loro un paio di canzoni. molto emozionante, anche per loro, grandi abbracci sul palco, situazione evidentemente non prevista, forse dopo gli scazzi e la separazione ora è il momento per un civile divorzio consensuale. bello, molto. giuliano se ne va, torna nel suo altro mondo, altri pezzi, altre danze, un paio di bis e revolution rock, tanto per ribadire il concetto. ciao milano ciao ciao.
esco. macchina, milano, tangenziale, autostrada, casa.

3.30
- comincia la fase di purificazione/sterilizzazione. gli abiti in autoclave, per me pensavo di mettere la pelle in lavatrice a 90°.

11.30 - piove

12.30 - nevica

14.30 - 'ndiamo in palestra, vah...

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