16 febbraio 2009

Michael Moore The Big One (1998)
in tv.
il film è come gli altri, non ha nulla di diverso.
denuncia, camera in spalla, interviste, alle corporation, a lavoratori, ex-lavoratori, approfittando di un tour promozionale per un nuovo libro in uscita.
il periodo riguarda le primarie di quello che poi sarebbe diventato il primo mandato clinton. sembra un milione di anni fa ma è l'altro ieri. la cosa interessante è che è un documentario on the road sull'america dal basso, molto più interessante di altri lungometraggi, documentari, trasmissioni televisive ecc. su "cosa sono questi americani", che continuiamo (?) a guardare col naso schiacciato contro il vetro, siamo letteralmente rapiti da questa bolla di sapone.
cincinnati, minneapolis, i sobborghi di chicago, omaha, illinois, ... il ventre dell'america, come uno se lo aspetta e molto peggio. non new york, o san francisco, o las vegas. probabilmente il migliore e il peggiore posto al mondo dove vivere - a seconda dei punti di vista.
le elementari regole-trappola, il meccanismo che ti stritola o che (raramente) ti catapulta e ti munifica, tutto portato all'estremo.
la rabbia e il terrore, repressi, che prima o poi esplodono. da dove viene tutto questo odio? è ciò che stiamo importando? perché non se lo chiedono mai? io lo faccio. e ho paura a rispondermi. è brutto spegnere la luce in quei momenti, perché al buoi è tutto uguale (tutti i gatti ecc.). e invece non bisogna avere paura.
sarà interessante vedere se e/o quanto poco cambierà con obama.
mah, spero di sbagliarmi.

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