28 marzo 2007

il ventunesimo secolo è arrivato/2

Dico, i vescovi: «I cattolici votino contro»
ROMA - I cristiani sono tenuti ad obbedire al «magistero della Chiesa» e pertanto un fedele «non può appellarsi al principio del pluralismo e dell'autonomia dei laici in politica, favorendo soluzioni che compromettano o che attenuino la salvaguardia delle esigenze etiche fondamentali per il bene comune della società ». Lo affermano i vescovi italiani nella Nota diffusa a proposito dei Dico, le nuove norme per la regolamentazione delle unioni civili contenute del disegno di legge dei ministri Bindi e Pollastrini.
«Non abbiamo interessi politici da affermare - dicono ancora i vescovi -; solo sentiamo il dovere di dare il nostro contributo al bene comune, sollecitati oltretutto dalle richieste di tanti cittadini che si rivolgono a noi». «Siamo convinti, insieme con moltissimi altri, anche non credenti - si legge poi nella Nota di tre pagine - del valore rappresentato dalla famiglia per la crescita delle persone e della società intera. Ogni persona, prima di altre esperienze, è figlio, e ogni figlio proviene da una coppia formata da un uomo e una donna».

Il Consiglio permanente della Cei ricorda un pronunciamento della Congregazione della dottrina della fede del 2003 per ribadire nel caso del disegno di legge sulle coppie di fatto l’appello ai politici cattolici a «votare contro» un progetto di legge «favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali». «Ricordiamo - è scritto ancora nella nota - l’affermazione precisa della Congregazione per la Dottrina della Fede, secondo cui, nel caso di un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge».
I Vescovi del Consiglio Permanente della C.E.I., 28 marzo 2007
(corriere.it)


Coppie di fatto: bindi, nota cei apporto a clima di dialogo
"Considero la 'Nota del Consiglio Episcopale Permanente a riguardo della famiglia fondata sul matrimonio e di iniziative legislative in materia di unioni di fatto', espressione coerente della 'sollecitudine pastorale' che tutta la comunita' cristiana si sente impegnata a dimostrare verso le persone e le famiglie, sollecitudine che gli stessi Vescovi pongono in cima alle loro attenzioni e preoccupazioni, offrendo in tal modo il loro apporto alla costruzione di un clima di dialogo, di confronto e di onesta ricerca del bene comune nel nostro Paese". Lo afferma il ministro delle Politiche per la famiglia, Rosy Bindi.
(Adn-Kronos, 28 marzo 07)

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